Inflazione in Italia continua a colpire i redditi più bassi

InvestireOggi.it ECONOMIA

L’inflazione in Italia resta ancora alta e pesa sul potere di acquisto delle famiglie, soprattutto di quelle più povere. Ma quali sono le prospettive per quest’anno (2023) e il 2024? Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, è intervenuto al congresso dell’Associazione dei mercati finanziari e ha spiegato che le prospettive future sono positive nonostante l’incertezza economica sia ancora alta e l’economia in rallentamento. (InvestireOggi.it)

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Negli altri grandi Paesi del Vecchio Continente, poi, la situazione è ben diversa rispetto a Roma: in Spagna è stimata al 5,8%, in Francia al 6% e in Germania all'8,6%. In questi Paesi negli ultimi mesi, nonostante il dato negativo di Madrid e Parigi a gennaio, l'indice dei prezzi al consumo è sceso più rapidamente rispetto all'Italia. (Money.it)

È quanto emerga dal Survey of Professional Forecasters (SPF) della Banca centrale europea (BCE), un sondaggio degli economisti previsori che i banchieri centrali del board utilizzano come un indicatore delle attese del mercato. (finanza.ilsecoloxix.it)

L'andamento degli ultimi mesi del 2022 sembra suggerire "che il picco inflattivo sia ormai superato anche per il nostro Paese" e che la dinamica sia in flessione ma "promette di essere ancora superiore al 2% l'anno prossimo". (Sky Tg24 )

L’inflazione si avvia verso una “graduale flessione”. Ma la dinamica dei prezzi resta “più sostenuta” dell’aumento dei salari, causando di fatto per i consumatori una “rilevante perdita di potere d’acquisto”. (L'Opinione delle Libertà)

Cioè, altri 1.096 giorni (visto che il prossimo anno sarà bisestile). A spiegare che il livello generale dei prezzi al consumo sarà oltre il target della Banca centrale europea (Bce), che è fissato in 2 punti percentuali, è l’ultimo Survey of Professional Forecasters (SPF), rilasciato oggi da Francoforte. (La Stampa)

L’inflazione ha raggiunto i valori massimi dagli ultimi quarant’anni e la dinamica dei prezzi in Italia è stata spinta soprattutto dai rincari degli energetici, che stanno cominciando a rientrare. Ma gli indicatori congiunturali prospettici non prefigurano un’accelerazione dell’attività produttiva nel breve termine. (Wall Street Italia)