UpB: inflazione rallenta corsa, ma crolla potere d'acquisto

finanza.ilsecoloxix.it ECONOMIA

L'Ufficio Parlamentare di Bilancio conferma la sua stima sul PIL 2023 allo 0,6 per cento ed ha marginalmente rivisto al rialzo quella per il 2024 all'1,4 per cento. "Tuttavia - segnala l'IPB - lo scenario è gravato da diversi elementi d'incertezza, soprattutto di matrice internazionale, a cominciare dalla guerra fra Russia e Ucraina". Nel 2022, si legge nella nota sulla congiuntura di febbraio, il PIL italiano è cresciuto di mezzo punto percentuale in estate rispetto al secondo trimestre, per poi calare dello 0,1 per cento fra ottobre e dicembre. (finanza.ilsecoloxix.it)

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Vale a dire, per altri tre anni completi. A spiegare che il livello generale dei prezzi al consumo sarà oltre il target della Banca centrale europea (Bce), che è fissato in 2 punti percentuali, è l’ultimo Survey of Professional Forecasters (SPF), rilasciato oggi da Francoforte. (La Stampa)

L’inflazione ha raggiunto i valori massimi dagli ultimi quarant’anni e la dinamica dei prezzi in Italia è stata spinta soprattutto dai rincari degli energetici, che stanno cominciando a rientrare. Ma gli indicatori congiunturali prospettici non prefigurano un’accelerazione dell’attività produttiva nel breve termine. (Wall Street Italia)

L'andamento degli ultimi mesi del 2022 sembra suggerire "che il picco inflattivo sia ormai superato anche per il nostro Paese" e che la dinamica sia in flessione ma "promette di essere ancora superiore al 2% l'anno prossimo". (Sky Tg24 )

Ma quali sono le prospettive per quest’anno (2023) e il 2024? Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, è intervenuto al congresso dell’Associazione dei mercati finanziari e ha spiegato che le prospettive future sono positive nonostante l’incertezza economica sia ancora alta e l’economia in rallentamento. (InvestireOggi.it)

L’allarme viene lanciato dall’Ufficio parlamentare di Bilancio nella Nota sulla congiuntura di febbraio, in cui aggiorna le previsioni per il biennio 2023-24 e avverte sul fatto che lo scenario macroeconomico dell’economia italiana è “circondato da un’incertezza ancora molto ampia”. (L'Opinione delle Libertà)

Negli altri grandi Paesi del Vecchio Continente, poi, la situazione è ben diversa rispetto a Roma: in Spagna è stimata al 5,8%, in Francia al 6% e in Germania all'8,6%. Ma in Italia ancora è più alta della media: più del 10% contro l'8,5%. (Money.it)