Usa reimpongono sanzioni petrolifere al Venezuela - Italia-Mondo

Usa reimpongono sanzioni petrolifere al Venezuela - Italia-Mondo
Alto Adige ESTERI

WASHINGTON Gli Stati Uniti non rinnoveranno una licenza che scadrà giovedì e che aveva ampiamente allentato le sanzioni petrolifere del Venezuela, passando a reimporre misure punitive in risposta al mancato rispetto di alcuni impegni elettorali da parte del presidente Nicolas Maduro: lo hanno riferito alti dirigenti Usa. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha dato alle societa' del settore 45 giorni per "liquidare" le proprie attività e transazioni nel settore del petrolio e del gas nei Paesi Opec (Alto Adige)

Ne parlano anche altre fonti

Ascolta la versione audio dell'articolo Iran e Venezuela sono tornati nel mirino degli Stati Uniti, che in queste ore si apprestano a un doppio di giro di vite sul fronte delle sanzioni. Una sorta di manovra a tenaglia dagli esiti ancora incerti, ma potenzialmente esplosivi per il mercato del petrolio, che nell’ipotesi più drastica – per quanto improbabile – potrebbe perdere forniture di greggio per oltre 2 milioni di barili al giorno, volumi pari a circa il 2% dell’offerta globale. (Il Sole 24 ORE)

Gli Stati Uniti non rinnoveranno una licenza che scadrà giovedì e che aveva ampiamente allentato le sanzioni petrolifere del Venezuela, passando a reimporre misure punitive in risposta al mancato rispetto di alcuni impegni elettorali da parte del presidente Nicolas Maduro: lo hanno riferito alti dirigenti Usa. (Il Messaggero Veneto)

In poche ore il petrolio torna al centro delle tensioni internazionali per ragioni geopolitiche per due Paesi membri dell'Opec ma esclusi dai tagli decisi dall'organizzazione dei produttori di petrolio. (L'HuffPost)

Petrolio, Tabarelli: "Situazione delicata ma mai come la crisi del gas"

“Se saranno applicate ulteriori sanzioni all’Iran, sia in campo militare, sia principalmente nella limitazione dell’esportazione di greggio, verranno a mancare sul mercato circa 1,2 milioni di barili al giorno, che, su scala mondiale, non sono pochi e, nel contempo sarà compromesso l’export iraniano con possibili ricadute su prezzi del greggio e il pericolo di una crisi energetica europea, come vissuta con la Russia. (LAPRESSE)

La guerra in Medioriente e il coinvolgimento dell’Iran preoccupano la politica internazionale ma non solo. L’allarme si espande anche al settore energetico. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, commenta con LaPresse le paure su una possibile crisi del petrolio a fronte delle sanzioni verso Teheran. (LAPRESSE)