Usa reimpongono sanzioni petrolifere al Venezuela

Usa reimpongono sanzioni petrolifere al Venezuela
Il Messaggero Veneto ESTERI

Gli Stati Uniti non rinnoveranno una licenza che scadrà giovedì e che aveva ampiamente allentato le sanzioni petrolifere del Venezuela, passando a reimporre misure punitive in risposta al mancato rispetto di alcuni impegni elettorali da parte del presidente Nicolas Maduro: lo hanno riferito alti dirigenti Usa. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha dato alle societa' del settore 45 giorni per "liquidare" le proprie attività e transazioni nel settore del petrolio e del gas nei Paesi Opec (Il Messaggero Veneto)

Su altre fonti

In poche ore il petrolio torna al centro delle tensioni internazionali per ragioni geopolitiche per due Paesi membri dell'Opec ma esclusi dai tagli decisi dall'organizzazione dei produttori di petrolio. (L'HuffPost)

Gli Stati Uniti non rinnoveranno una licenza che scadrà giovedì e che aveva ampiamente allentato le sanzioni petrolifere del Venezuela, passando a reimporre misure punitive in risposta al mancato rispetto di alcuni impegni elettorali da parte del presidente Nicolas Maduro: lo hanno riferito alti dirigenti Usa. (Alto Adige)

4' di lettura Iran e Venezuela sono tornati nel mirino degli Stati Uniti, che in queste ore si apprestano a un doppio di giro di vite sul fronte delle sanzioni. Una sorta di manovra a tenaglia dagli esiti ancora incerti, ma potenzialmente esplosivi per il mercato del petrolio, che nell’ipotesi più drastica – per quanto improbabile – potrebbe perdere forniture di greggio per oltre 2 milioni di barili al giorno, volumi pari a circa il 2% dell’offerta globale. (Il Sole 24 ORE)

Iran, Federpetroli: "Se applicate altre sanzioni rischio default energetico europeo"

Il presidente di Nomisma Energia commenta con LaPresse le preoccupazioni su una possibile crisi a fronte delle sanzioni verso l'Iran (LAPRESSE)

“Se saranno applicate ulteriori sanzioni all’Iran, sia in campo militare, sia principalmente nella limitazione dell’esportazione di greggio, verranno a mancare sul mercato circa 1,2 milioni di barili al giorno, che, su scala mondiale, non sono pochi e, nel contempo sarà compromesso l’export iraniano con possibili ricadute su prezzi del greggio e il pericolo di una crisi energetica europea, come vissuta con la Russia. (LAPRESSE)