Ue, Giorgetti: il patto di stabilità approvato è un compromesso

Ue, Giorgetti: il patto di stabilità approvato è un compromesso
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Italia Oggi INTERNO

L'aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sul Def con 197 voti a favore, 126 voti contrari e 3 astenuti. Con il via libera a quella della maggioranza sono precluse tutte le altre risoluzioni presentate. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, era in aula alla Camera da questa mattina per la discussione del Def, per presenziare poi al voto. La discussione sul Documento di economia e finanza si è svolta anche al Senato, dove Giorgetti è atteso subito dopo la votazione a Montecitorio, assicurando così la presenza al momento del voto in entrambe le Camere. (Italia Oggi)

Su altre testate

Il ministro dell’Economia interviene alla Camera nel giorno del voto sul Documento di economia e finanza e difende l’operato del governo: nonostante l’alto debito, abbiamo guadagnato la fiducia dei mercati (Milano Finanza)

Post di Francesco M. Renne, commercialista e revisore, faculty member CUOA Business School, formatore in materie finanziarie e fiscali – (Econopoly)

“Ebbi tanti problemi quando dichiarai che il Patto di Stabilità era stupido. A momenti mi volevano fucilare sul campo ma era una riflessione seria. Dopo anni mi hanno dato ragione. Tutto quello che è politica economica non può essere rigidi. (LAPRESSE)

Quel no al recovery che inganna i cittadini

Ai politici di qualsiasi colore è stato reso più difficile l’accesso ai fondi pubblici con i quali dar soddisfazione ai propri elettori. Se consideriamo che Paesi come l’Italia, con un debito eccessivo, saranno tenuti a ridurlo in media dell’1% all’anno e il disavanzo durante i periodi di crescita, per creare una riserva di spesa, dovrà scendere all’1,5%, ne consegue che gli spazi di intervento si riducono. (L'Eco di Bergamo)

L’intesa è il risultato di un compromesso: da un lato i paesi più rigoristi, Germania in testa che non a caso ora rivendicano il ritorno a una rinnovata disciplina di bilancio dopo il triennio di sospensione causato dalla pandemia, e quanti (tra questi l’Italia e per certi versi anche la Francia) erano più favorevoli ad un approccio più gradualista all’insegna della flessibilità (24+)

Con il “no” dei nostri parlamentari a Bruxelles al Patto di Stabilità e Crescita, l’ennesimo inganno a spese di tutti noi cittadini è stato servito. (La Stampa)