Autostrade, i Benetton stanno mettendo spalle al muro il Governo

Leggilo.org ECONOMIA

L’apertura ad un’asta internazionale da parte di Benetton per le proprie quote agita Cassa Depositi e Prestiti.

Secondo il gruppo Atlantia, Cdp avrebbe avanzato proposte non contenute nella lettera arrivata dall’Esecutivo del 14 luglio.

Il gruppo Atlantia ha atteso l’inaugurazione del nuovo Ponte San Giorgio – nato dalle ceneri del Ponte Morandi – per lanciare un siluro in direzione del Tesoro.

Il Governo rischia una magra figura: il passaggio delle azioni in Autostrade allo Stato potrebbe essere diverso da come annunciato trionfalmente. (Leggilo.org)

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L’annuncio di Atlantia è in linea con l’accordo stipulato con il governo il 14 luglio, sostiene la holding. Il Sole 24 Ore dice che secondo quanto ricostruito in ambienti vicini alla holding Cassa chiedeva una manleva per un periodo di quattro anni rispetto a qualsiasi incidente si sarebbe potuto verificare sulla rete. (next)

Il ripiegamento del bond da 750 milioni di euro è stato obiettivamente molto contenuto e segue circa tre settimane di sosta poco sotto la pari. L’accordo starebbe saltando per la divergenza di vedute tra le due parti sul valore della rete autostradale in concessione. (InvestireOggi.it)

Se questo è il percorso tracciato, ora l’intenzione sarebbe di individuare un modo per far rientrare Cassa all’interno del processo. Così può ripartire il dialogo Nuovo incontro tra Atlantia e Cassa depositi e prestiti per provare a far rientrare l’ente nel processo di valorizzazione di Aspi. (Il Sole 24 ORE)

Il secondo passaggio è la cessione di azioni Aspi a investitori istituzionali, di gradimento di Cdp, per una quota del 22%. Due le ipotesi: la prima una “vendita tramite un processo competitivo internazionale gestito da advisor indipendenti dell’intera quota dell’88% detenuta in Aspi, al quale potrà partecipare Cdp congiuntamente ad altri investitori istituzionali”. (Startmag Web magazine)

Le condizioni messe sul piatto da Cassa Depositi e Prestiti, secondo quanto riferito da fonti vicine ad Atlantia, non erano sostenibili. La vendita avverrebbe «con un processo competitivo internazionale» cui Cassa depositi e prestiti sarà libera di «partecipare» insieme ad «altri investitori istituzionali». (FormulaPassion.it)

Ecco, dunque, che resta un’altra ipotesi: quella dello scissione parziale di Aspi, per poi avviare la quotazione. Autostrade per l’Italia, nelle lettere inviate al governo, lamenta “concrete difficoltà nel proseguimento positivo delle trattative”, con tanto di “esempi” sui temi al centro dell’impasse. (LA NOTIZIA)