Autostrade, è scontro tra Atlantia e Cdp. "Non ci sono le condizioni per l'intesa"

ilGiornale.it ECONOMIA

A confermarlo una lettera di Atlantia arrivata a Palazzo Chigi, al ministero dell'Economia e a quello delle Infrastrutture.

Il comunicato non accenna tuttavia ai tempi in cui le soluzioni alternative ipotizzate potranno essere adottate da Atlantia.

La rotta, tuttavia, è stata invertita, complice anche l'alzata di scudi degli internazionali contro quella che veniva letta come una nazionalizzazione a sconto. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre fonti

È questo l’obiettivo del nuovo summit tra il ceo della holding infrastrutturale, Carlo Bertazzo, e i tecnici di Cassa. Se questo è il percorso tracciato, ora l’intenzione sarebbe di individuare un modo per far rientrare Cassa all’interno del processo. (Il Sole 24 ORE)

Si allontana l’intesa che sembrava essere stata raggiunta tra governo e Benetton sull’uscita della famiglia veneta da Autostrade per l’Italia (Aspi). Bond Autostrade 1,625% 2023: il rischio revoca pesa sui rendimenti. (InvestireOggi.it)

Il Governo rischia una magra figura: il passaggio delle azioni in Autostrade allo Stato potrebbe essere diverso da come annunciato trionfalmente. Il gruppo Atlantia ha atteso l’inaugurazione del nuovo Ponte San Giorgio – nato dalle ceneri del Ponte Morandi – per lanciare un siluro in direzione del Tesoro. (Leggilo.org)

L’annuncio di Atlantia è in linea con l’accordo stipulato con il governo il 14 luglio, sostiene la holding. Il Sole 24 Ore dice che secondo quanto ricostruito in ambienti vicini alla holding Cassa chiedeva una manleva per un periodo di quattro anni rispetto a qualsiasi incidente si sarebbe potuto verificare sulla rete. (next)

Nella lettera di ieri, inviata da Atlantia a Palazzo Chigi, Mit, Mef e per conoscenza a Cdp, vengono indicate le proposte contenute anche nel comunicato stampa diffuso dalla società. Due le ipotesi: la prima una “vendita tramite un processo competitivo internazionale gestito da advisor indipendenti dell’intera quota dell’88% detenuta in Aspi, al quale potrà partecipare Cdp congiuntamente ad altri investitori istituzionali”. (Startmag Web magazine)

Ecco, dunque, che resta un’altra ipotesi: quella dello scissione parziale di Aspi, per poi avviare la quotazione. Ed è a questo compromesso che vorrebbero arrivare i Benetton: niente aumento di capitale per far entrare Cdp bensì una doppia opzione. (LA NOTIZIA)