Prezzi più alti dal caffè al parrucchiere: cos’è la “tassa Covid”

Thesocialpost.it ECONOMIA

Dai centri estetici ai bar, passando per i negozi, la cosiddetta “tassa Covid-19” si sta diffondendo ovunque, gonfiando i prezzi di prodotti e servizi.

Secondo quanto denuncia il Codacons, “a Milano la classica tazzina consumata al bancone arriva a costare fino 2 euro.

Codacons denuncia aumenti medi del 25%, ad esempio, per tagli di capelli e messe in piega, ma anche picchi oltre il 60%.

La nuova “tassa” serve a ripagare le spese di sanificazione degli ambienti e del materiale di protezione, ma l’ombra della truffa, spiega il Codacons, è dietro l’angolo. (Thesocialpost.it)

Su altre fonti

Incredibile ma vero almeno stando alla denuncia da parte del Codacons. L’associazione dei consumatori è scesa ancora una volta in campo facendosi carico di numerose segnalazioni di clienti che si sono ritrovati degli “aggravi” dai 2 ai 4 euro sullo scontrino con tanto di dicitura “contributo Covid-19“. (Virgilio Notizie)

La denuncia del Codacons, riportata dal Sole 24 Ore, lancia l’allarme sul rincaro dei prezzi nella fase 2 del Coronavirus. La tassa Covid sarebbe un surplus richiesto per contribuire alla spese di sanificazione e messa in sicurezza dei locali. (Caffeina Magazine)

23 maggio 2020 a. "Numerosi consumatori hanno denunciato un sovrapprezzo, mediamente dai 2 ai 4 euro, applicato in particolare da parrucchieri e centri estetici ai propri clienti- afferma il presidente Carlo Rienzi -. (Liberoquotidiano.it)

Parrucchieri ed estetiste sono stati i più esposti alla crisi e ora stanno affrontando costi supplementari. Le email, spesso accompagnate dagli scontrini incriminati, riguardano perlopiù l’attività di parrucchieri ed estetiste, che aggiungono al conto balzelli variabili per compensare le spese di messa a norma dei locali. (Corriere della Sera)

COSENZA – Spunta in Italia la ‘tassa Covid‘, un balzello dai 2 ai 4 euro applicato dagli esercenti ai propri clienti, e inserito direttamente come sovraprezzo nello scontrino, per finanziare i maggiori costi sostenuti dagli esercizi commerciali a causa del coronavirus. (Quotidiano online)

Chi non versa tale ‘tassa’ e non acquista il kit, non può sottoporsi ai trattamenti, sempre per le esigenze legate al Covid”. “Un balzello inserito in scontrino con la voce “Covid” e che sarebbe imposto come contributo obbligatorio per sostenere le spese degli esercenti per sanificazione e messa in sicurezza dei locali”. (AbruzzoLive)