Corte dei Conti Ue: auto elettrica unica strada (in salita).

Corte dei Conti Ue: auto elettrica unica strada (in salita).
Vaielettrico.it ECONOMIA

La Corte dei Conti Ue boccia l’auto elettrica e la “tagliola” del 2035? Leggendo una parte dei giornali italiani sembrerebbe proprio di sì. L’occasione per la nuova bordata anti elettrico è stata l’audizione in Palamento di tre membri dell’organismo di controllo, che riassumendo i contenuti di tre rapporti pubblicati negli ultimi due anni hanno fatto il punto sulla strategia europea per la decarbonizzazione dei trasporti. (Vaielettrico.it)

Ne parlano anche altre testate

Le auto elettriche sono in crisi. Ecco perché gli incentivi sono la soluzione al problema, secondo Bloomberg (Energia Oltre)

La Corte dei conti dell’Ue rimette in discussione l’intero impianto dell’agenda a dodici stelle, con una valutazione sulle politiche di mobilità dai pochi elogi e dalle tante critiche. Tutto molto rivoluzionario, tutto molto alternativo, ma tutto molto poco praticabile. (EuNews)

Attraverso un'analisi condotta negli ultimi due anni, la Corte ha evidenziato le sfide significative che limitano l'uso dei biocarburanti, tra cui la limitata disponibilità di biomassa, il costo superiore rispetto ai carburanti tradizionali e l'effettiva sostenibilità ambientale. (Automoto.it)

Auto elettrica, chips, energia: tre focolai di crisi future

A due mesi dalle elezioni europee che metteranno il punto - positivo o negativo - a un decennio decisivo dal punto di vista climatico, geopolitico e industriale, arriva un’altra doccia fredda per chi credeva che la transizione energetica fosse un tè da sorbire tra chiacchiere e pasticcini. (WIRED Italia)

Di solito a occuparsi di questi temi sono industriali e politici. La Corte dei Conti europea esprime il giudizio più severo sulla data delle auto elettriche: l’Ue non è ancora pronta per la svolta, oggetto di una decisione politica contrastata (FIRSTonline)

Un eccesso di produzione di semiconduttori. L’auto a batteria, il suo avvenire radioso sembra averlo dietro le spalle. (Corriere della Sera)