Perché governo e Tesoro sono imbufaliti con Atlantia su Aspi

Startmag Web magazine ECONOMIA

Il secondo passaggio è la cessione di azioni Aspi a investitori istituzionali, di gradimento di Cdp, per una quota del 22%.

Due le ipotesi: la prima una “vendita tramite un processo competitivo internazionale gestito da advisor indipendenti dell’intera quota dell’88% detenuta in Aspi, al quale potrà partecipare Cdp congiuntamente ad altri investitori istituzionali”.

Nella lettera di ieri, inviata da Atlantia a Palazzo Chigi, Mit, Mef e per conoscenza a Cdp, vengono indicate le proposte contenute anche nel comunicato stampa diffuso dalla società. (Startmag Web magazine)

La notizia riportata su altri giornali

A riguardo Atlantia avrebbe ribattuto che una tale condizione non è prevista nei rapporti concessori, vale la due diligence. Il Sole 24 Ore dice che secondo quanto ricostruito in ambienti vicini alla holding Cassa chiedeva una manleva per un periodo di quattro anni rispetto a qualsiasi incidente si sarebbe potuto verificare sulla rete. (next)

Il ripiegamento del bond da 750 milioni di euro è stato obiettivamente molto contenuto e segue circa tre settimane di sosta poco sotto la pari. L’accordo starebbe saltando per la divergenza di vedute tra le due parti sul valore della rete autostradale in concessione. (InvestireOggi.it)

Autostrade per l’Italia, nelle lettere inviate al governo, lamenta “concrete difficoltà nel proseguimento positivo delle trattative”, con tanto di “esempi” sui temi al centro dell’impasse. Ecco, dunque, che resta un’altra ipotesi: quella dello scissione parziale di Aspi, per poi avviare la quotazione. (LA NOTIZIA)

Secondo il gruppo Atlantia, Cdp avrebbe avanzato proposte non contenute nella lettera arrivata dall’Esecutivo del 14 luglio. Il gruppo Atlantia ha atteso l’inaugurazione del nuovo Ponte San Giorgio – nato dalle ceneri del Ponte Morandi – per lanciare un siluro in direzione del Tesoro. (Leggilo.org)

Atlantia-Cdp, i nodi sul tavolo del negoziato. È questo l’obiettivo del nuovo summit tra il ceo della holding infrastrutturale, Carlo Bertazzo, e i tecnici di Cassa. (Il Sole 24 ORE)

[…]. Aldo Fontanarosa, La Repubblica. La distanza tra le parti dopo settimane di trattativa sarebbe diventata quasi incolmabile. Le condizioni messe sul piatto da Cassa Depositi e Prestiti, secondo quanto riferito da fonti vicine ad Atlantia, non erano sostenibili. (FormulaPassion.it)