Fassino vittima degli haters dopo il profumo al duty free: “Basta, quanta amarezza”

Fassino vittima degli haters dopo il profumo al duty free: “Basta, quanta amarezza”
La Stampa INTERNO

Piero Fassino non avrebbe mai immaginato di vivere giornate così, proprio a cavallo di quel 25 Aprile che è la data più importante del suo calendario valoriale e civile. Chiuso nella sua casa romana, il telefono che suona per messaggi di vicinanza bipartisan, i social invasi di meme, di ironie, di insulti, ripensa a quella accusa che per lui è inaccettabile: aver rubato, essere un taccheggiatore di profumi nel duty free di un aeroporto, rischiare il processo. (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

Secondo ambienti del lavoro aeroportuale Piero Fassino è recidivo. E per questo i vigilantes lo stavano tenendo d’occhio. (Open)

Il mistero del telefono: il parlamentare, al momento del “fattaccio”, ce l’aveva in mano oppure no? È l’ultimo interrogativo del caso che vede protagonista il deputato del Pd, Piero Fassino. (Il Fatto Quotidiano)

Tanti anni di attività politica, di gestione della cosa pubblica, e un malinteso rischia di oscurare tutto". A dirlo è lo stesso deputato del Partito democratico in un colloquio con Repubblica. (L'HuffPost)

“Lo aveva già fatto…”. Ecco perché al duty free controllavano Fassino

Le immagini riprese dalla sicurezza di Fiumicino non mostrerebbero l’ex segretario dei Ds al cellulare, come aveva dichiarato: lo si vede guardarsi intorno prima di infilare la confezione in tasca. (La Verità)

Secondo le prime ricostruzioni, l’esponente del Partito Democratico avrebbe spiegato di essersi distratto e di aver appoggiato la confezione nella tasca della giacca per rispondere al telefono. Si moltiplicano voci e versioni sul presunto furto di Piero Fassino, denunciato lo scorso 15 aprile per essersi intascato una confezione da 130 euro di profumo Chanel al duty free dell’aeroporto di Fiumicino. (ilGiornale.it)

Non solo. Tutto per un profumo. (Nicola Porro)