L’Ufficio parlamentare di bilancio: “I salari non stanno dietro all’inflazione e l’aumento dei consumi è finanziato dai risparmi”

Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Nella nota sulla congiuntura di febbraio si legge che "l’incremento dei redditi nominali (1,9 per cento) è stato largamente eroso dall’aumento dei prezzi. Ne è derivato un marcato riassorbimento della propensione al risparmio, scesa al 7,1 per cento del reddito disponibile dal 9 del trimestre precedente" (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

L’allarme viene lanciato dall’Ufficio parlamentare di Bilancio nella Nota sulla congiuntura di febbraio, in cui aggiorna le previsioni per il biennio 2023-24 e avverte sul fatto che lo scenario macroeconomico dell’economia italiana è “circondato da un’incertezza ancora molto ampia”. (L'Opinione delle Libertà)

L'andamento degli ultimi mesi del 2022 sembra suggerire "che il picco inflattivo sia ormai superato anche per il nostro Paese" e che la dinamica sia in flessione ma "promette di essere ancora superiore al 2% l'anno prossimo". (Sky Tg24 )

La spesa delle famiglie in estate è stata solo in minima parte alimentata dall’aumento del potere di acquisto (0,3% in termini congiunturali), in quanto l’incremento dei redditi nominali (1,9%) è stato largamente eroso dall’inflazione (1,6%). (Wall Street Italia)

L’inflazione in Italia resta ancora alta e pesa sul potere di acquisto delle famiglie, soprattutto di quelle più povere. (InvestireOggi.it)

Negli altri grandi Paesi del Vecchio Continente, poi, la situazione è ben diversa rispetto a Roma: in Spagna è stimata al 5,8%, in Francia al 6% e in Germania all'8,6%. Ma in Italia ancora è più alta della media: più del 10% contro l'8,5%. (Money.it)

Vale a dire, per altri tre anni completi. A spiegare che il livello generale dei prezzi al consumo sarà oltre il target della Banca centrale europea (Bce), che è fissato in 2 punti percentuali, è l’ultimo Survey of Professional Forecasters (SPF), rilasciato oggi da Francoforte. (La Stampa)