Scontrini: spunta la Covid-tax
Alcuni centri estetici e parrucchieri avrebbero introdotto un contributo extra, una sorta di tassa di solidarietà per le varie spese aggiuntive, come quelle di sanificazione.
Dall'associazione di consumatori è già partita una denuncia alla Guardia di Finanza e all'Antitrust, con tutte le segnalazioni del caso, affinché possano partire le indagini sul territorio.
Le denunce di Codacons e Uniconsum. (Studio Cataldi)
Ne parlano anche altri giornali
Un altro credito d’imposta, sempre al 60%, è previsto per gli interventi edilizi di adeguamento. La giustificazione è che serve per rientrare dalle spese effettuate per i costi sostenuti a causa dell’emergenza Coronavirus. (Fanpage.it)
A denunciarlo il Codacons, che sta ricevendo da giorni le segnalazioni dei consumatori circa rincari e voci di spesa originali applicati dagli esercenti e parla di “far west illegale che potrebbe configurare il reato di truffa” e contro cui il Codacons ha presentato una denuncia alla Guardia di Finanza e all’Antitrust, fornendo tutte le segnalazioni ricevute al riguardo, affinché si avviino le dovute indagini sul territorio. (Zoom24.it)
Come riporta Il Sole 24 Ore, il Codacons denuncia aumenti medi del 25% per taglio capelli o messa in piega. La prassi della tassa Covid è riscontrata e denunciata anche dall’Unione nazionale consumatori. (Investire Oggi)
Alternative alla Tassa Covid-19. Alcuni esercenti hanno provato a ricuperare una parte dei soldi spesi per sanificare i locali anche in altri modi. La cosiddetta tassa COVID-19 può essere inserita dagli esercenti come sovrapprezzo nello scontrino. (Bigodino.it)
Ecco cos’è l’extra imposto da alcuni esercenti ai propri clienti. Su alcuni scontrini è apparsa la tassa Covid-19. (News Mondo)
L’Unione Nazionale Consumatori chiede alle attività di ritirare la tassa, che ha definito “tassa di solidarietà”. Il Codacons, però, ha anche segnalato che alcune attività obbligano il cliente a comprare dei kit monouso da 10 euro ognuno per i trattamenti. (Fidelity News)
