Scontro veneto sul futuro di Mediobanca

Il Gazzettino ECONOMIA

Ma quello che sta andando in scena è vero e proprio scontro veneto sugli assetti azionari di Mediobanca, il celebre istituto milanese di piazzetta Cuccia che custodisce, tra le altre cose, il pacchetto più cospicuo di azioni Generali.

Per poi aprire il capitolo dedicato al fondatore di Luxottica e alle sue mire su Mediobanca.

L'oggetto del contendere è il controllo di Mediobanca e, in particolare, le sue strategie futura. (Il Gazzettino)

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Conseguentemente, il Consiglio di Amministrazione procederà, nel bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2019, ad una riduzione di circa euro 67 milioni del valore di iscrizione delle n° 29.095.110 azioni (3,28% del capitale sociale) detenute in Mediobanca. (Investire Oggi)

La scalata di Leonardo Del Vecchio , che detiene circa il 10 per cento del capitale di Piazzetta Cuccia, con la possibilità che la quota si alzi ulteriormente, fa sì che gli altri soci di Mediobanca stiano valutando di andarsene. (Advisoronline)

In caso di rottura il movimento ribassista acquisirebbe ulteriore energia, prospettando un test dei minimi allineati di giugno e agosto a 8,15/8,20. Il riferimento è all’uscita di scena di UniCredit (che lo scorso novembre ha ceduto l’intera quota dell’8,4%) e alla contemporanea ascesa di Leonardo Del Vecchio, oggi primo azionista con il 9,9%. (Investire Oggi)

E per Piazza Affari e non solo sarebbe una rivoluzione visto che a Piazzetta Cuccia fa capo il 13% di Generali, una delle «cassaforti» del debito pubblico italiano. Ieri sera, a Borsa chiusa, Banca Mediolanum ha infatti annunciato la riclassificazione della partecipazione pari al 3,28% detenuta nell'ex salotto buono della finanza italiana. (ilGiornale.it)

Condotto tramite il supporto di un esperto indipendente, ha rilevato che il valore attuale della partecipazione in Mediobanca è pari a 9,826 euro per azione. “Ci teniamo più flessibili e liberi per decidere di uscire se le cose prendessero una piega che non ci piace”, commenta Massimo Doris. (We Wealth)

Bene Fineco (+1,59%), Banco BPM (+1,06%), Unicredit (+0,44%) e Intesa (+0,33%). Male anche Bper (-0,91%) dopo che UBS ha deciso di ridurre il prezzo obiettivo da 4,4 a 4,25 euro. (Investire Oggi)