Odissea crypto: crack BlockFi, il miliardario Peter Thiel tra le vittime illustri

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Si allunga la lista delle vittime del crollo di FTX. Ora BlockFi, prestatore di criptovalute, ha presentato istanza di fallimento. Il deposito in un tribunale del New Jersey arriva nel bel mezzo di quella che è una crisi profonda del settore crypto acuita dal fallimento di FTX, seconda maggiore piattaforma crypto degli Stati Uniti. Caos che ha portato il bitcoin a crollare di oltre il 70% rispetto al picco del 2021. (Finanzaonline.com)

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(Teleborsa) -, fino a qualche mese fa una delle più accreditate piattaforme dove depositare cripto in cambio di interessi, ha. (Finanza Repubblica)

Bancarotta BlockFi: cosa è successo? BlockFi rappresenta l’ennesima vittima dell’effetto dominocaratterizzante il mondo crypto nel 2022. I problemi per la società erano sorti già prima del crollo di FTX a seguito del crash del progetto Terra Luna di Do Kwon. (Money.it)

(Teleborsa) -, fino a qualche mese fa una delle più accreditate piattaforme dove depositare cripto in cambio di interessi, ha. La mossa arriva a poche settimane dal caso FTX, exchange di criptovalute costretto anch'esso a entrare nel Chapter 11, e aumenta le possibilità di contagio all'interno del mondo delle criptovalute. (Borsa Italiana)

Il 28 novembre, BlockFi ha presentato istanza di fallimento al Tribunale Fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del New Jersey, sia per l'azienda principale che per le sue otto società controllate. (Cointelegraph Italia)

Il nuovo amministratore delegato di Ftx, John Ray, nominato dopo l'istanza di fallimento dell'11 novembre (il cosiddetto Chapter 11 del diritto statunitense), uno che ha in curriculum la liquidazione del crac per antonomasia di Wall Street, quello della compagnia energetica texana Enron, ha detto che i manager di Ftx non sanno nemmeno dire dove si trovino i fondi. (Wired Italia)

Come ci si aspettava già da alcuni giorni, la notizia era nell’aria, anche BlockFi ha dichiarato bancarotta: la Società ha avviato cause volontarie ai sensi del capitolo 11 del codice fallimentare presso il tribunale degli Stati Uniti per stabilizzare la propria attività e fornire al gruppo l’opportunità di portare a termine un’operazione di ristrutturazione completa. (Nicola Porro)