“Io, rider e dipendente, così ho battuto Glovo”

La Repubblica ECONOMIA

Dopo aver intenta una causa contro Glovo, un tribunale per la prima volta ha riconosciuto come subordinato il rapporto di lavoro dei rider e ha condannato l'azienda spagnola di delivery ad assumerlo con un contratto.

Dal canto suo il rider vittorioso vola basso e fa il pragmatico: " Adesso aspetto di firmare il contratto.

Lo hanno riabilitato il 12 giugno, dopo mesi di fermo.Con la Nidil Cgil al suo fianco, il fattorino palermitano ha fatto causa. (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

A settembre è stato siglato un accordo tra AssoDelivery e un solo sindacato, l’Ugl, che aveva scatenato polemiche. Da quanto emerge, inoltre, la sentenza è arrivata dopo il rifiuto da parte di Glovo di chiudere la causa in questione con una transazione a 12.000 euro. (Avvenire)

L’uomo, rider di 49 anni, aveva avviato una causa fatta contro l'azienda spagnola per contestare di fatto il suo licenziamento. "Ci aspettiamo un cambio di rotta da parte delle piattaforme che si ostinano a ritenere questi lavoratori come autonomi”, dichiarano il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. (AGI - Agenzia Italia)

A dirlo è il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso, il giorno dopo la sentenza che ha dato ragione al rider di Glovo riconoscendo il suo lavoro come subordinato a tempo pieno e indeterminato. (PalermoToday)

Arriva a Palermo una sentenza che, a suo modo, è destinata a fare la storia del mondo del lavoro nella gig economy. Vittoria netta per la Nidil Cgil di Palermo, che ha sostenuto il lavoratore nella causa. (Il Fatto Quotidiano)

«Il rider, assieme al sindacato, aveva partecipato a una trasmissione su una rete televisiva locale, denunciando la condizione di difficoltà vissute dai ciclofattorini delle piattaforme di delivery. «Per la prima volta viene riconosciuto da un tribunale italiano il rapporto di lavoro subordinato, a tempo pieno e indeterminato, di un rider». (Alto Adige)

"Ci aspettiamo un cambio di rotta da parte delle piattaforme che si ostinano a ritenere questi lavoratori come autonomi”, proseguono dal sindacato. Lo ha stabilito un tribunale di Palermo con una sentenza che fa esultare la Nidil Cgil, che ha sostenuto un rider 49enne, Marco Tuttolomondo, nella causa fatta contro l'azienda spagnola per contestare il suo licenziamento. (QUOTIDIANO.NET)