Vaccino Covid, prime dosi Astrazeneca forse il 15 febbraio. Numeri e date del nuovo piano

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Sembra invece ancora lontano dall'approvazione Curevac, per cui all’appello macheranno altri due milioni di dosi entro marzo.

Bollettino Covid del 24 gennaio. I vaccinati in Italia in tempo reale. Intanto il commissario staordinario per l'emergenza Domenico Arcuri annuncia che entro marzo arriveranno 15 milioni di dosi.

"C'è stata una riduzione nelle forniture" e "entro marzo ne avremo 15 milioni e stiamo rivendendo i piani di somministrazione in funzione di questi numeri, numeri ridotti. (QUOTIDIANO.NET)

La notizia riportata su altri giornali

Ancora ritardi nella consegna dei vaccini. Dopo l'annuncio di Pfizer BioNtech relativo al dimezzamento nella consegna delle dosi anche alla nostra regione, anche AstraZeneca annuncia ritardi facendo di fatto slittare la seconda fase della campagna vaccinale (dedicata agli over 80) a fine febbraio. (UdineToday)

Però partono le convocazioni di Antonio D’Urso: il direttore della Asl, come avevamo anticipato ieri, ha firmato i bandi per le assunzioni. Mentre ai volontari sarà lasciata la possibilità di scegliere quanti turni settimanali se la sentono di coprire. (LA NAZIONE)

In base al piano iniziale, nel primo trimestre del 2021 sarebbero dovute arrivare in Italia 28 milioni e 269mila dosi. Alle quali si dovrebbero aggiungere gli 8,7 milioni di Pfizer (se l'azienda americana tornerà alle forniture iniziali) e il milione e 300mila di Moderna. (Rai News)

Astrazeneca Italia conferma il ridimensionamento: "Inaccettabile". Conte aggiunge ancora: "Il ministro Speranza e il commissario Arcuri hanno incontrato con urgenza i vertici di Astrazeneca Italia, che però hanno confermato il ridimensionamento della capacità produttiva. (BolognaToday)

A queste condizioni il piano vaccinale italiano così come era stato concepito non è sostenibile. Come ha spiegato Locatelli in pratica, il vaccino potrebbe essere consigliato solo per la popolazione con meno di 55 anni. (Il Messaggero)

Si parla di un taglio del 60%, che, ha detto Conte, per l'Italia significherebbe passare da 8 milioni a 3,4 milioni di dosi. (Today.it)