La Fed rallenta il rialzo dei tassi. Inflazione in frenata a gennaio

QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

È iniziata la due giorni delle banche centrali, con la mossa della Fed che ha alzato il costo del dollaro di altri 25 punti base, fino al 4,50-4,75%, ai massimi dal 2007. Oggi sarà la volta della Bce, che dovrebbe procedere con una stretta di 50 punti base, portando il tasso di riferimento al 3%. Per la Fed, si tratta dell’ottavo rialzo consecutivo e non sarà certamente l’ultimo, come ha annunciato ieri il Federal Open Market Committee, braccio monetario della Federal Reserve. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre testate

Che cosa ha deciso la Fed di Powell. Il commento di Daleep Singh, Chief Global Economist di PGIM Fixed Income Di conseguenza, il Comitato ha mantenuto invariata la frase chiave del comunicato, che “prevede rialzi in corso nell’intervallo target”. (Start Magazine)

In occasione della prima riunione del 2023, la Federal Reserve ha dovuto affrontare priorità contrastanti: come riconoscere i progressi compiuti sul fronte dell’inflazione – e segnalare che i rialzi dei tassi non continueranno all’infinito – pur mantenendo un orientamento sufficientemente restrittivo della politica monetaria e misurato rispetto a un’ampia gamma di asset. (Start Magazine)

Azionario: la reazione dei mercati all’annuncio Fed in vista del test Bce. Occhio a futures Usa e borse Asia Va detto che, appena il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha preso la parola nella conferenza stampa successiva all’annuncio dell’ottava stretta monetaria in Usa dal marzo del 2022, sia le azioni che le obbligazioni hanno puntato verso l’alto. (Finanza.com)

Le cose migliorano, non c’è più lo spettro di una crescita incontrollabile dei prezzi delle materie prime, dell’energia, del cibo. Ora i timori si concentrano soprattutto sul costo del lavoro (Corriere della Sera)

Nella riunione di febbraio 2023, la Federal Reserve ha alzato di 25 punti percentuali l’intervallo di riferimento per il tasso sui fed funds, portandolo al 4,5%-4,75%, riducendo l’entità dell’aumento per la seconda volta consecutiva, ma spingendo comunque i costi di finanziamento ai massimi dal 2007. (Scenari Economici)

Le prospettive sull’inflazione sono in miglioramento nella prima metà del 2023, aiutate da effetti base favorevoli e dal calo dei prezzi dei beni. L’analisi di Sonia Meskin, Head of US Macro, BNY Mellon Investment Management Il tono della dichiarazione è stato in linea con le previsioni, con la FOMC che ha indicato che il picco dei tassi è all’orizzonte. (Start Magazine)