Mutui in rialzo: guardiamoci dentro

La Svolta ECONOMIA

L’Italia, come molti Paesi nel mondo, sta affrontando in questi mesi l’ennesima congiuntura economica complicata. Inflazione, crisi energetica, alimentare, invasione russa in Ucraina e pandemia sono solo alcuni dei fattori che stanno portando i prezzi dei beni e dei servizi a livelli elevatissimi. Negli ultimi giorni abbiamo visto come negli Stati Uniti la FED abbia rialzato i tassi dello 0,75% per tentare di combattere l’inflazione e ora anche la BCE (Banca Centrale Europea) ha innalzato i suoi tre tassi d’interesse di riferimento di 75 punti. (La Svolta)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Si tratta del rialzo più alto della storia dell’Euro che ha conseguenze immediate sulle famiglie titolari di un mutuo a tasso variabile e sulle nuove accensioni, riducendo la platea di persone che riescono ad accedere ai finanziamenti. (Tribuna Economica)

Una situazione che non sembra essere prossima a rientrare, dal momento che la Banca centrale europea continua a portare avanti una politica di rialzo dei tassi di interesse nel tentativo di contenere l’inflazione. (CorriereRomagna)

Gli operatori iniziano a intravedere un’accelerata più forte delle attese e si aspettano un livello al 2,5% già a dicembre per il variabile Inflazione, è allarme mutui: ormai verso il 3,5%. Per il tasso variabile 80 euro in più al mese (La Stampa)

Nello stesso periodo la rete ha raggiunto i 117 corner finanziari operativi in altrettante agenzie Remax sul territorio nazionale, con una crescita del 17% anno su anno. (SimplyBiz - Dedicato a chi opera nel mondo del credito)

Le tensioni geopolitiche seguite all’aggressione russa all’Ucraina hanno innescato una fase di crescita galoppante dell’inflazione, che si è riverberata sul costo dei mutui immobiliari. L’Istituto di Francoforte è intervenuto sul costo del denaro aumentando il livello dei tassi di 75 punti base a settembre, portando il tasso di riferimento dallo 0,50% all’1,25%. (in20righe.it)

La guerra al caro-prezzi ora passa attraverso il rialzo record dei tassi da 75 punti base, deciso dalla Bce (i tassi di riferimento, quindi, salgono all’1,25%). Si è trattato di una scelta difficile, ancor più di quella del 21 luglio, quando la Bce alzò i tassi d’interesse per la prima volta dopo undici anni mettendo fine all’era dei tassi negativi; allora il rialzo da 50 punti base — più alto delle attese — servì anche a convincere i falchi a dare vita allo scudo anti-spread, varato all’unanimità. (Corriere della Sera)