Scontro Usa-Cina, Israele taglia i contratti con Pechino

La Stampa ESTERI

Israele dispone di tecnologie di punta nel campo dell’informatica e della sorveglianza elettronica e la collaborazione con Pechino non sta bene a Washington.

Secondo analisti locali Pompeo avrebbe subordinato l’ok alle annessioni in Cisgiordania, che dovrebbero scattare il primo luglio, alla rottura dei contratti con la Cina.

Washington però preme ancora e oggi l’ambasciatore americano David Friedman ha incontrato il nuovo ministro delle Telecomunicazioni. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altre testate

La Cina ha minacciato l'adozione di «necessarie contromisure» contro la Gran Bretagna se Londra allenterà le sue norme sui passaporti per i residenti di Kong Kong, consentendo ad esempio la possibilità di soggiorni prolungati. (Il Messaggero)

«Chiediamo alla comunità internazionale di agire e di tenere gli occhi puntati su Hong Kong. Dopo l'annuncio del provvedimento della scorsa settimana, a Hong Kong sono riscoppiate le proteste che, tra domenica e mercoledì, hanno portato all'arresto di oltre 600 persone. (Avvenire)

Ma così potrebbe non essere più. In buona sostanza consente a Pechino di attuare anche lì gli stessi metodi di polizia presenti nella Cina continentale. (Business Insider Italia)

La legge statunitense stabilisce che Hong Kong deve essere sottoposta a controllo, con la possibilità di applicare sanzioni agli stranieri che minano le “libertà e l’autonomia fondamentali a Hong Kong”. (Money.it)

Nello stesso periodo, nelle manifestazioni per la democrazia ad Hong Kong si gridava: “Xiang Gang jia you!”, “Forza Hong Kong!”. Fare manifestazioni ad Hong Kong è una cosa molto normale. (AsiaNews)

«La Cina non ha garantito l’autonomia di Hong Kong come aveva promesso» ha dichiarato innanzitutto il presidente americano. Prevederà inoltre «sanzioni contro i responsabili del partito comunista cinese ritenuti pericolosi: a loro sarà vietato l’ingresso negli Stati Uniti. (Corriere della Sera)