Scurati straparla alla tv tedesca: "In Italia i metodi del Ventennio"

Scurati straparla alla tv tedesca: In Italia i metodi del Ventennio
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ilGiornale.it INTERNO

Non basta il dibattito nazionale sul monologo dedicato al 25 aprile. Lo scrittore Antonio Scurati , complice un'intervista alla tv tedesca Ard, esporta le sue accuse alla Meloni oltre confine. «Ho criticato il fatto che durante i 19 mesi del governo Meloni - spiega il vincitore del premio Strega 2019 -, la presidente del Consiglio ha insistito nel leggere la Storia secondo il suo background neofascista, in altre parole: ha scaricato la colpa delle stragi e degli eccidi sui nazisti tedeschi, anche se i fascisti di Salò erano complici e collaborazionisti». (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Da martire del regime a Re Mida delle vendite. Nel giro di poche ore Antonio Scurati è passato all’incasso. E non parliamo dei 1.800 euro che aveva chiesto a mamma Rai per scrivere il famoso monologo della discordia, che poi è stato letto “gratis” a Chesarà su Raitre dalla conduttrice Serena Bortone. (Liberoquotidiano.it)

Il Tg1 ha offerto uno spettacolo indegno" prima di correggersi e scusarsi con i giornalisti per aver sbagliato: "L'accusa di 'vilipendio alle istituzioni' mi è stata rivolta in un contesto televisivo diverso" aveva detto: "Ho subito una violenza morale, psicologica. (Fanpage.it)

Contro il centrodestra si è scagliato il consigliere di LabMonza Francesco Racioppi: "Ricordatevi colleghi che chi siede in quest’aula serve la Repubblica democratica ed antifascista nata dalla Resistenza. (IL GIORNO)

L'unità incompiuta è un tradimento

Ne è certo Beppe Sala, che sale sul palco allestito all’ombra della Madonnina con la fascia tricolore e insieme alla compagna Chiara Bazoli, con un garofano rosso in mano. L’affondo del sindaco contro la riforma del premierato di Giorgia Meloni è durissimo: «Siamo chiamati a difendere la Costituzione perché una volta di più esiste un progetto non per riformarla ma per stravolgerla. (Corriere Milano)

Miti e riti del 25 aprile sono i segni di un conflitto tra una sinistra che rivendica per sé i meriti della liberazione e una destra incapace di ripudiare con fierezza ogni legame serena sileoni (La Stampa)