Pechino dà il via libera alla legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong: ecco cosa prevede e perché è diventato un caso internazionale

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L’articolo 4 della proposta recita che «se necessario, gli organi di sicurezza nazionale competenti del governo popolare centrale istituiranno agenzie a Hong Kong per adempiere ai doveri pertinenti per salvaguardare la sicurezza nazionale».

Due punti che, secondo i leader della Movimento degli ombrelli, che si oppone a Pechino, di fatto azzerano l’autonomia di Hong Kong.

Una norma che i rappresentanti pro democrazia vedono come un altro tentativo di Pechino di fare pressione su Hong Kong. (La Stampa)

Su altre testate

La nota dei quattro Paesi del blocco occidentale lamentava la violazione "diretta degli obblighi internazionali" cinesi secondo la dichiarazione firmata prima della restituzione di Hong Kong e "registrata dall'Onu". (La Repubblica)

Donald Trump è stato esplicito nella conferenza stampa di venerdì 29 maggio: i privilegi di cui gode Hong Kong presto finiranno. Con lo status speciale riconosciuto a Hong Kong, gli USA garantiscono condizioni economiche, finanziarie e commerciali molto vantaggiose e preferenziali rispetto alla Cina. (Money.it)

«La Cina non ha garantito l’autonomia di Hong Kong come aveva promesso» ha dichiarato innanzitutto il presidente americano. Prevederà inoltre «sanzioni contro i responsabili del partito comunista cinese ritenuti pericolosi: a loro sarà vietato l’ingresso negli Stati Uniti. (Corriere della Sera)

La Cina ha minacciato l'adozione di «necessarie contromisure» contro la Gran Bretagna se Londra allenterà le sue norme sui passaporti per i residenti di Kong Kong, consentendo ad esempio la possibilità di soggiorni prolungati. (Il Messaggero)

L’ultima frase è ironica e suggerisce che “i codardi” non faranno il tifo per Hong Kong. Una decina di anni fa, sono stato una volta ad Hong Kong, ed esclamavo: ma Hong Kong non è già tornata alla madrepatria? (AsiaNews)

In buona sostanza consente a Pechino di attuare anche lì gli stessi metodi di polizia presenti nella Cina continentale. Annunciato per la prima volta la scorsa settimana, la decisione della Cina di aggirare il legislatore della città e imporre la legge cinese che, in teoria e probabilmente anche in pratica, dovrà reprimere il dissenso e le proteste anticomuniste, di fatto rischia di mandare a monte l’equilibrio “un paese, due sistemi”, che regge i rapporti tra Pechino e Hong Kong dal 1997, ossia da quando, sull’isola, è cessata la sovranità inglese, sostituita da quella cinese. (Business Insider Italia)