Autonomia differenziata, una riflessione sullo stato delle istituzioni italiane

L'approvazione dell'Autonomia differenziata da parte della commissione Affari costituzionali della Camera offre l'occasione per una riflessione sullo stato delle nostre istituzioni. La cronaca fornisce molti spunti.

Il processo di approvazione

Il sì al provvedimento, tecnicamente l'approvazione del mandato al relatore a riferire in aula, è arrivato ieri sera alle 18. La commissione ha esaminato e votato gli emendamenti a una legge che trasforma la forma del nostro Stato per tre soli giorni, mentre in prima lettura in Senato, la commissione Affari costituzionali ha lavorato sul merito delle proposte di modifica per tre mesi.

La forzatura della maggioranza

Alla Camera si è verificata l'ennesima forzatura della maggioranza sull'autonomia, con oltre 21 mila emendamenti minacciati dal "canguro". L'accelerazione dei tempi di una riforma di questa importanza lascia davvero molto perplessi. È facile comprendere la finalità politica che la maggioranza sta perseguendo, ma per fare un passo di questa portata occorre ben altra considerazione.

Il ruolo della destra

Forse sarà vero che è bollito, destinato al declino, ma Matteo Salvini è ancora capace di imporre ai suoi alleati atti di sottomissione estrema, dettando le agende che contano. FdI e Forza Italia ieri sono passati sotto le forche caudine dell’Autonomia differenziata senza fiatare, accettando di corrispondere alla Lega il «dono di compleanno».

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