Inchiesta sulle violenze nel carcere minorile di Milano

Un'indagine è in corso riguardo alle presunte violenze perpetrate sui detenuti minorenni in un carcere di Milano. Le accuse sono gravi e coinvolgono sia gli agenti della penitenziaria che i loro superiori. La situazione è talmente tesa che molti agenti hanno deciso di protestare contro la nuova dirigenza inviando certificati di malattia.

Protesta degli agenti

Gli agenti della penitenziaria hanno deciso di protestare contro il nuovo comandante e il direttore inviando certificati di malattia. Questa forma di protesta non era stata concordata con il sindacato e sembra essere una risposta diretta alle indagini in corso.

Il ruolo del garante dei detenuti

Francesco Maisto, garante dei detenuti del Comune di Milano, ha avuto un ruolo fondamentale nell'avvio dell'inchiesta. Un anno fa, Maisto segnalò un clima di terrore e illegalità all'interno del carcere. Secondo lui, alcuni agenti si comportavano come se fossero i padroni del carcere.

Le accuse

Le accuse sono pesanti. Le intercettazioni agli atti dell'inchiesta parlano di un sistema consolidato di violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni e pestaggi di gruppo realizzato dagli agenti indagati. Le botte erano così forti che a subirne le conseguenze non erano solo i detenuti minorenni, ma anche gli stessi agenti.

L'inchiesta sulle presunte torture al Beccaria è ancora in corso. Nel frattempo, la tensione all'interno del carcere rimane alta. Gli agenti continuano a protestare e le vittime delle presunte violenze attendono giustizia.

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