Il whitepaper spiega come avanzare nel percorso di adozione per abbracciare l’approccio Zero Trust e i benefici anche per quanto riguarda la governance complessiva legata alla visibilità sulle applicazioni e sul traffico delle informazioni. Non perdere tutti gli approfondimenti della Room Akamai Protect Your Business. Solo chi è effettivamente autorizzato ad utilizzare applicazioni e informazioni può accedervi, indipendentemente da dove si trovi e, nel caso, anche senza essere all’interno della…
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Proteggere le applicazioni Web e le API. Serve protezione, oltre che per le applicazioni enterprise, anche per agli accessi alle applicazioni Web che, spesso mal o non protette, mettono a rischio la sicurezza oltre che dell’azienda anche dei clienti e dei partner. Il modello intrinsecamente porta con sé una serie di importanti benefici per l’azienda non solo in termini di sicurezza. L’approccio Zero Trust non significa affatto rinunciare alla flessibilità ed all’efficienza operativa ma al contrario, sfruttare la…
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Enterprise Application Access rappresenta di fatto un tassello dei tanti vantaggi di un approccio alla sicurezza come quello proposto da Akamai che prevede elevata attenzione all’edge. Un esempio concreto di come, pur di fronte al dissolvimento dei confini del perimetro, sia possibile operare in sicurezza. Per questo scopo, la soluzione proposta all’interno del framework Zero Trust è Akamai Enterprise Application Access, un proxy basato sulle identità (IAP) nel cloud.
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Applicazioni Web e API, i rischi. Le applicazioni Web sono vulnerabili proprio per la loro “esposizione” ed assicurare una protezione immediata ed efficace è il primo passo per proteggere tutta l’infrastruttura e mantenere efficienti i sistemi ed i servizi. Per la protezione delle API Kona Site Defender utilizza modelli di sicurezza positivi e negativi, proteggendole dalle chiamate pericolose. Che si tratti di semplici siti/applicazioni web o API Web, o centinaia di applicazioni complesse, il livello di…
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Ormai la tecnologia fa parte della nostra quotidianità e migliora le nostre vite in ogni modo immaginabi ... La risposta di Avast. Certamente le nostre vite digitali si sono trasformate e sono diventate sempre più consistenti. Gli attacchi Ddos hanno raggiunto un picco pericoloso (Di mercoledì 23 settembre 2020) (Foto: Getty Images)Akamai, azienda di servizi per la connettività statunitense, ha segnalato che è in corso il più alto picco di attacchi Ddos con riscatti in bitcoin.
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Zero Trust migliora la visibilità della rete, il rilevamento delle violazioni e la gestione delle vulnerabilità (1). Per scendere ancora più nel concreto e avanzare nel percorso verso l’adozione del modello Zero Trust. Per quanto riguarda le problematiche di compliance, l’approccio Zero Trust permette di ridurre l’ambito esposto sensibile e questo facilita assolvere i diversi adempimenti (4). Zero Trust, il framework.
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Secondo Akamai, l’azienda di servizi per la connettività Usa, è in corso un picco di attacchi aziendali Ddos con richiesta di riscatto in bitcoin con livelli inediti. Mai visto niente di simile prima d’ora. Il che spiega perché alcuni degli attacchi Ddos hanno provocato gravi e prolungate interruzioni di servizio presso alcuni dei loro bersagli. Nello specifico, il “security alert” di Akamai registra un aumento negli attacchi da parte delle organizzazioni Armada Collective, Cozy Bear, Fancy Bear e…
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Il riscatto chiesto dai cybercriminali si aggirerebbe attorno ai 10 bitcoin, che equivalgono a circa a 113mila dollari. Secondo il security alert diramato ad agosto da Akamai i responsabili principali di questo picco di attacchi Ddos sarebbero i gruppi di cybercriminali identificati con i nomi di Armada Collective, Cozy Bear, Fancy Bear e Lazarus Group. Akamai e Fbi denunciano l'aumento degli attacchi distributed denial of service.
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