Treviso. Autovelox in tangenziale, vertice tra i giudici dopo la multa annullata: «Servono linee guida»

Treviso. Autovelox in tangenziale, vertice tra i giudici dopo la multa annullata: «Servono linee guida»
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ilgazzettino.it INTERNO

Il caso degli autovelox in tangenziale a Treviso bocciati dalla Cassazione perché non omologati sta scuotendo anche il tribunale. «Se ci sarà un incremento considerevole di ricorsi li valuteremo caso per caso, come accade per ogni altra causa. Al momento non abbiamo una linea di condotta, ci sarà un confronto con i giudici di pace per definirla» afferma Antonello Maria Fabbro, presidente del palazzo di giustizia di via Verdi. (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Questione già rilevata in svariate occasioni negli ultimi 15-20 anni, ma tornata di attualità quando … La Suprema Corte ha accolto il ricorso perché l’impianto in questione era soltanto «autorizzato», ma non «omologato». (La Stampa)

“L’ordinanza della Corte di Cassazione sulle multe erogate con autovelox non omologati rappresenta un principio basilare: non possono essere legittimamente impiegati dai Comuni gli autovelox privi della regolare autorizzazione. (Blunote)

Ora le amministrazioni comunali temono l’innesco di una reazione a catena, che potrebbe causare una moltiplicazione esponenziale dei ricorsi. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione pronunciandosi a favore del ricorso presentato da un automobilista di Treviso, contro una multa presa in questo modo. (WIRED Italia)

Autovelox, sentenza della Cassazione: "Se non omologati multe annullabili". Il Comune: "Il ministero chiarisca"

Il risultato non cambia: le multe, nello spazio di 4 anni, sono triplicate. TRENTO. (l'Adige)

La pronuncia prende le mosse da una multa elevata ad un automobilista dal Comune di Treviso, per mezzo di un autovelox autorizzato, ma non omologato. In particolare, la multa era stata elevata da un’apparecchiatura RED & SPEED-EVO-L2 (matr. (macitynet.it)

E, quindi, provocare un salasso per le casse comunali. A stabilire questo principio con la sentenza 10505 è stata la Corte di Cassazione che, accogliendo l’impugnazione di un automobilista di Treviso, che aveva presentato ricorso per una contravvenzione ricevuta per aver viaggiato a 97 chilometri orari anziché ai 90, per la prima volta, ha chiarito la distinzione tra i due procedimenti amministrativi, sottolineando come siano entrambi indispensabili per l’utilizzo dei rilevatori di velocità. (il Resto del Carlino)