Alfa Romeo Milano, perché cambia nome

Alfa Romeo Milano, perché cambia nome
WIRED Italia ECONOMIA

Non più Alfa Romeo Milano, ma Junior. Dopo le dichiarazioni del ministro delle Imprese e del made in Italy (Mimit) Adolfo Urso, secondo il quale come un’automobile prodotta in Polonia non può avere il nome del capoluogo lombardo poiché tale circostanza avrebbe violato “la legge sull’italian sounding”, Stellantis ha deciso di cambiare il nome della nuova Alfa Romeo. “Pur ritenendo - ha affermato all’agenzia Ansa l’amministratore delegato del Biscione Jean-Philippe Imparato - che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova auto, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Junior, nell'ottica di promuovere un clima di serenità e distensione". (WIRED Italia)

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La Junior ha anche un compito importantissimo, quello di riportare una fascia di clienti alle auto del Biscione, automobilisti che in passato avevano vetture come 147, Giulietta e MiTo. Alfa Romeo Junior è la prima vettura interamente pensata, studiata e realizzata dal Centro Stile della Casa ed è anche la prima vettura totalmente elettrica del brand. (AutoScout24 Magazine)

Cambiare nome in extremis può portare fortuna e chissà che anche la prima Alfa del nuovo corso non se ne avvantaggi. C’è un precedente in proposito: quando la Fiat presentò la sostituta della vecchia panda al Salone di Ginevra 2003, il nome prescelto era Gingo. (Vaielettrico.it)

Alfa Romeo Milano, Junior e dintorni: la guida degli “alfisti” è scomparsa

Nonostante il parere dei legali, secondo cui il nome non violava nessuna legge, la decisione della casa automobilistica del Biscione sarebbe arrivata per evitare che le polemiche politiche sul nome di questo modello potessero continuare per settimane. (ClubAlfa.it)

Solo che le discussioni rivelano un senso di mancato appagamento, quasi un disappunto che poi ha trovato sfogo su questioni poco rilevanti e, diciamolo, anche un tantino pretestuose. Si tratta pur sempre di un patrimonio nazionale a cui tanti italiani sono legatissimi, sebbene non al punto da comprarsi le macchine. (Il Sole 24 ORE)