La sperimentazione del vaccino anti-Covid di Oxford-AstraZeneca è da rifare?

Wired.it SALUTE

Per questa ragioni – ritiene – sarà difficile che la Fda approvi il prodotto negli Stati Uniti sulla base di queste evidenze.

Breve riassunto delle puntate precedenti. Solo pochi giorni fa la farmaceutica AstraZeneca ha dato l’annuncio del successo della sperimentazione del vaccino anti-Covid prodotto in collaborazione con l’università di Oxford, terzo candidato a terminare la fase 3 dopo i vaccini a mRna di Pfizer-Biontech e di Moderna. (Wired.it)

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Pfizer e Moderna hanno entrambi annunciato che i loro vaccini sono efficaci al 95% e al 94,5% nella prevenzione della malattia. “Non ti dirò che ci aspettavamo che l’efficacia fosse maggiore”, ha detto Pascal Soriot a Bloomberg . (Forbes Italia)

Il problema è che nessuno di questi dettagli era stato divulgato nelle dichiarazioni originali di Astra o Oxford. Quindi lo studio dovrebbe essere di tipo biologico, ossia sulla risposta del sistema immunitario, e non un ritorno indietro al trial clinico". (Il Messaggero)

Per ora le dichiarazioni sulla loro efficacia hanno alimentato dubbi e confusione. Entro poche settimane arriveranno molto probabilmente le prime dosi di vaccino anti-Covid. (Corriere della Sera)

Aspettiamo di conoscere i dati ma non è in dubbio la sicurezza nemmeno del loro vaccino». Ho ricevuto la prima iniezione di vaccino a giugno e la seconda, intera, alla fine di agosto. (ilGiornale.it)

Tuttavia, i dati di fase 2 del vaccino di Oxford, che sono stati pubblicati sull'autorevole rivista Lancet, dimostrano una potente attivazione immunitaria in tutte le età, anche negli anziani. L'entusiasmo sull'efficacia del vaccino di Oxford e AstraZeneca - che sembra offrire una migliore protezione nel dosaggio più basso - è stato in parte stemperato dall'ammissione, da parte della casa farmaceutica, di un iniziale errore "per difetto" nella somministrazione. (Focus)

Anche in Europa l’allarme era salito ed ora emerge il tentativo da parte di cracker coreani di accedere ai sistemi di AstraZeneca per tentare presumibilmente di entrare in possesso di informazioni fondamentali per l’elaborazione del vaccino a cui il gruppo stava dichiaratamente lavorando. (Punto Informatico)