“Le torture, la paura dei nazisti, la gioia del 25 aprile: così combattemmo per la liberare l’Italia”: le voci dei partigiani. “Oggi si dimentica cosa fu il fascismo”

“Le torture, la paura dei nazisti, la gioia del 25 aprile: così combattemmo per la liberare l’Italia”: le voci dei partigiani. “Oggi si dimentica cosa fu il fascismo”
Il Fatto Quotidiano INTERNO

Le torture al carcere di via Tasso, un nome che faceva rabbrividire chi combatteva i fascisti e i nazisti. La paura di essere arrestati, portati in carcere e poi chissà dove, e per fare quale fine. La festa della Liberazione che significava anche la fine delle guerre, tutte volute da Benito Mussolini. Per tutti la gioventù sacrificata per una causa più grande: il futuro di libertà e democrazia per le generazioni future. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Sotto il palco di piazza del Comune, scambio vivace di battute a tema Fascismo e Antifascismo tra il consigliere regionale e coordinatore provinciale di FdI Marcello Ventura e il presidente dell'Anpi Giancarlo Corada. (La Provincia di Cremona e Crema)

Il tempo di una generazione dovrebbe essere la garanzia della formazione di una coscienza collettiva. Un così lungo periodo di democrazia repubblicana non è però bastato per provare insieme — senza amnesie o inutili distinguo — orrore e vergogna per la tragedia di una dittatura che trascinò l’Italia in guerra. (Corriere della Sera)

Se grave è la responsabilità di coloro che rifiutano di riconoscere in quella data la rinascita dell’Italia come grande nazione libera e democratica è altrettanto grave veder brandire – purtroppo succede ad ogni anno - la Resistenza come una clava; come se talune forze politiche avessero la prerogativa di negare la legittima appartenenza alla stessa comunità di altre forze politiche “figlie di un Dio minore”, nonostante che queste abbiano accettato i valori della competizione democratica nell’ambito della Costituzione. (L'HuffPost)

Festa del 25 Aprile: «Portare avanti i valori di civiltà che abbiamo ricevuto dai nostri avi»

Oggi è una data fondante per la storia d'Italia. Un giorno che onora uno straordinario avvenimento. Una ricorrenza che nel corso degli anni è stata celebrata con gioia, vissuta come una grande festa, da moltissimi esaltata; anche se purtroppo a volte vissuta da qualcuno come divisiva, e quindi discussa, o peggio volutamente dimenticata, se non addirittura irrisa. (ilGiornale.it)

Il monologo dello scrittore Antonio Scurati, originariamente previsto per essere letto a Che Sarà, la trasmissione della Rai condotta da Serena Bortone, è solo l’ultimo pomo della discordia sul 25 aprile: negli anni la festa della Liberazione, nonostante la sua vocazione unitaria e nazionale, è stata spesso al centro di polemiche politiche. (Esquire Italia)

Buona partecipazione oggi alla celebrazione del 25 Aprile. Il sindaco Filippo Bongiovanni ha riflettuto sul significato storico della data e ricordato anche il sacrificio di coloro che persero la vita durante i conflitti e il ritiro dei militari tedeschi, citando specificamente «Gino Avigni, Aldo Formis, Luigi Valdisturlo, Giovanni Favagrossa, il mio prozio, e Carlo Martelli». (La Provincia di Cremona e Crema)