Il pericolo di una regressione democratica

Il pericolo di una regressione democratica
la Repubblica INTERNO

Non c’è solo una ragione identitaria nell’espulsione della parola “antifascismo” dal vocabolario della presidente del Consiglio. Così come non sono gaffes estemporanee le sortite del presidente del Senato sul mito fondativo della Carta. La destra postfascista si rifiuta di riconoscere l’antifascismo non soltanto perché resta fedele alla propria radice politica ma anche perché sulla Resistenza si fonda la Repubblica democratica che i nostri governanti vogliono cambiare. (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Quest’anno, poi, la ricorrenza coincide con alcuni anniversari pieni: l’assassinio di Giacomo Matteotti (’24), la strage delle Fosse Ardeatine da parte dei nazifascisti (’44), la morte di Alcide De Gasperi (’54). (L'Eco di Bergamo)

La Costituzione nasce dalla resistenza al nazifascismo e vieta la ricostituzione del fascismo. L’antifascismo è il midollo della Costituzione e della repubblica. Ci sono gli antifascisti che lottano per difendere e attuare la Costituzione pagando anche prezzi enormi, non solo per mani fasciste ma anche degli antifascisti traditori. (Il Fatto Quotidiano)

Passato il 25 aprile, con la sua onda di veleni, odio e rancori, resta nei fondali della comunità italiana un tema di fondo: quali sono i fondamenti irrinunciabili della nostra società, e dunque della nostra democrazia? Il partito unico del 25 aprile non ha dubbi: è l’antifascismo, solo l’antifascismo. (Marcello Veneziani)

Il vero antifascista è chi attua la Costituzione: oltre ai fascisti, attenzione ai traditori

Il 25 aprile, festa della Liberazione che regalò all’Italia la Costituzione democratica, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale che fu l’epilogo della ventennale dittatura fascista, è l’occasione buona per alcune necessarie riflessioni. (La Stampa)

Antifascismo militante, resistenziale e rammemorante, ogni 25 aprile. La data fondativa — per utilizzare un termine giustamente impiegato ieri dal presidente Mattarella — delle nostre libertà democratiche, il cuore della religione civile repubblicana. (la Repubblica)

Uno dei più illustri giuristi del XX secolo, Costantino Mortati, disse che “la forza di rottura, potenzialmente contenuta nel testo costituzionale, non ha trovato energie sufficienti per metterla in opera”. (Il Fatto Quotidiano)