La Costituzione minacciata dall’indifferenza

La Costituzione minacciata dall’indifferenza
La Stampa INTERNO

Sono vicine al traguardo riforme costituzionali che segneranno per decenni il nostro futuro e la qualità della democrazia italiana. Gustavo Zagrebelsky ebbe a dire in un suo intervento che siamo «quasi al punto zero della democrazia». Nello stesso tempo Michele Ainis denunziava il «silenzio degli astanti», come se le riforme non ci riguardassero più di tanto. Il 25 aprile, festa della Liberazione che regalò all’Italia la Costituzione democratica, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale che fu l’epilogo della ventennale dittatura fascista, è l’occasione buona per alcune necessarie riflessioni. (La Stampa)

Su altri giornali

A cui si sottomettono, con viltà e ipocrisia in tanti, anche governativi. Il corollario è che la nostra democrazia è nata dalla Resistenza, la nostra Costituzione è antifascista, dunque non si può governare il nostro Paese o rappresentarlo senza un preciso, inequivocabile atto di fede nei confronti della religione antifascista. (Marcello Veneziani)

Non è una notizia che un fascista, un post-fascista o un neo-fascista non rispettino né attuino la Costituzione. (Il Fatto Quotidiano)

Non c’è solo una ragione identitaria nell’espulsione della parola “antifascismo” dal vocabolario della presidente del Consiglio. Così come non sono gaffes estemporanee le sortite del presidente del Senato sul mito fondativo della Carta. (la Repubblica)

Le nuove minacce alla libertà

Lo dicono i più insigni costituzionalisti, lo può dire ogni cittadino che, leggendo la Carta, non riesce a trovarne corrispondenza nella sua vita di tutti i giorni: l’attuazione della Costituzione non si è mai compiuta. (Il Fatto Quotidiano)

Liberazione vuol dire Resistenza, partiti del Cln (cattolici, comunisti, socialisti, liberali e laici), quindi Costituzione: il punto di approdo della lotta armata dei partigiani e di fondazione dell’Italia democratica. (L'Eco di Bergamo)

Antifascismo militante, resistenziale e rammemorante, ogni 25 aprile. La data fondativa — per utilizzare un termine giustamente impiegato ieri dal presidente Mattarella — delle nostre libertà democratiche, il cuore della religione civile repubblicana. (la Repubblica)