Il ministro che chiamava le macchine

Il ministro che chiamava le macchine
left ECONOMIA

Mentre a Torino uno sciopero di tutti i sindacati ha portato in piazza 12mila persone tra operai di Stellantis e studenti per chiedere lo stop dei licenziamenti e il rilancio di Mirafiori, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si è infilato in una polemica sul nome "Milano" dato a un'auto prodotta in Polonia Venerdì scorso sono scese in piazza 12mila persone appartenenti a tutte le sigle sindacali per contestare l’accordo di Stellantis (già Fiat) con cui altre 3mila e 600 lavoratori dovranno “volontariamente” uscire dagli stabilimenti italiani di un’azienda che di italiano ha davvero poco. (left)

Ne parlano anche altri giornali

Clamorosa decisione del brand di Stellantis: l'Alfa Romeo Milano cambia nome dopo la presentazione a livello mondiale, si chiamerà Junior. (Fanpage.it)

(Adnkronos) – “L’età incide sulle diverse dimensioni della salute. La sensibilità tra le generazioni cambia, così come cambia il mix tra cura e attenzione. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Il giorno dopo la presentazione del Suv di piccole dimensioni, avvenuta mercoledì 11 aprile nel cuore del capoluogo lombardo, il ministro aveva detto: "Un'auto chiamata Milano non si può produrre in Polonia (l'auto sarà costruita nell'impianto di Tichy, ndr). (La Gazzetta dello Sport)

Alfa Romeo GT Junior, coupé sportiva pensata per i giovani

A pochi giorni dall'evento della nuova Alfa Romeo Milano, un funzionario del governo italiano ha dichiarato che l'uso del nome "Milano" è vietato per legge. (Automoto.it)

Si rischiava di finire in tribunale per il nome assegnato a un’auto, l’ultima creatura di casa Alfa Romeo. A dichiararlo è stato Jean-Philippe Imparato, amministratore delegato dei Alfa. (Open)

Nel 1966 è stato affiancato al motore 1.6 quattro cilindri bialbero da 106 Cv, un più piccolo 1.3 da 89 Cv: questa versione è infatti stata nominata GT 1300 Junior ed è stata dotata di un allestimento semplificato privo di servofreno e con la plancia priva di consolle centrale. (La Gazzetta dello Sport)