L'architetto Massimo Gentile e i suoi legami con la mafia

Massimo Gentile, un architetto di 51 anni, è stato arrestato recentemente in Brianza. Secondo gli inquirenti, per almeno un decennio, Gentile avrebbe ceduto più volte la sua identità a Matteo Messina Denaro, un noto latitante. Gentile, cugino di secondo grado del boss ergastolano Salvatore Gentile, vive a Limbiate, in provincia di Monza-Brianza, dal 2019.

Il ruolo di Gentile a Limbiate

Dal 2019, Gentile lavora come istruttore direttivo tecnico al Comune di Limbiate. Dal 2021, ha ricevuto anche l'incarico di responsabile dei procedimenti del servizio Lavori pubblici, gestendo così decine di progetti finanziati con il Pnrr.

Messina Denaro e la sanità

Nel 2020, la malattia ha sconvolto i piani del latitante Matteo Messina Denaro. Tuttavia, come sempre, c'era qualcuno pronto ad aiutarlo. In questo caso, in una struttura pubblica, l'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo. La prima Tac era stata programmata originariamente per il 20 novembre, poi fu anticipata al 17, infine fu fatta il 10 novembre. Il giorno prima, il boss era stato ricoverato.

I fiancheggiatori di Messina Denaro

L'ultimo blitz ha portato in carcere tre presunti fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro, morto lo scorso settembre. Questi individui, apparentemente al di sopra di ogni sospetto, lavoravano in uffici pubblici e ospedali, con la fedina penale immacolata. Tuttavia, scavando, si scopre che hanno qualche parentela mafiosa o comunque contatti con personaggi che al di là di ogni sospetto decisamente non sono. Nonostante la morte di Messina Denaro, permane "ancora oggi un'omertà trasversale e pressoché totale", tanto che nessuno - né un medico, né un operatore sanitario o un semplice impiegato di segreteria, con cui certamente durante la latitanza trentennale il capomafia ha avuto a che fare - ha fornito notizie spontaneamente.

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