Del Vecchio chiede modifiche allo statuto Mediobanca. Nelle stesse ore, Del Vecchio si muove in Mediobanca con una richiesta di integrazione dell’ordine del giorno della prossima assemblea La holding dei Benetton ha deciso di uscire dal patto di consultazione tra soci che scadrà a fine anno, ma ha rassicurato tutti dichiarando di cercare solo la neutralità. I Benetton fuori dal patto di Mediobanca.
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Milano, 1 ott. “Il cambiamento di denominazione della società – spiega Mediaset – si inserisce nell’annunciato percorso di costituzione di una holding internazionale che riunisca le principali tv generaliste europee, mentre le società operative Mediaset Italia S.p.A e Mediaset España Comunication S.A. manterranno la loro denominazione attuale” (LaPresse) – Il consiglio di amministrazione di Mediaset ha deciso “all’unanimità di proporre all’assemblea degli azionisti la modifica della denominazione della…
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La holding, ha spiegato la stessa, “non prevede né intende revocare l’attuale cda”, con la proposta che non ha lo scopo di “sostituire gli attuali amministratori o manager della banca”. Continua a leggere. ASSE TRIESTE-MILANO. La scelta dei Benetton va letta in ottica friulana sponda Trieste, dove lo scontro tra l'asse Del Vecchio/Caltagirone e il resto del cda è entrato nel vivo Intanto Piazza Affari apprezza.
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Sono sei le operazioni segnalate in un internal dealing pubblicato oggi e realizzate tra il 28 e il 29 settembre Mediobanca, assist francese. opo l'uscita dei Benetton - con il loro 2,1% nella holding Edizione - il patto di Mediobanca apre le porte a un nuovo socio tornando a pesare per circa il 10% del capitale di Piazzetta Cuccia. Inoltre Angelini e Vittoria Assicurazioni (Acutis) risultavano già saliti rispettivamente allo 0,45 e allo 0,25%.
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L'intenzione del patto è incrementare leggermente le azioni sindacate prima che la disdetta di Ponzano Veneto diventi effettiva. A questo schieramento Mediobanca si oppone con il 17,2% raggiunto con un prestito titoli pari al 4,3% organizzato da Bnp Paribas. Il punto fondamentale, oltre al consolidamento della presa, è soprattutto la soddisfazione espressa dall'accordo presieduto dall'avvocato Angelo Casò per i risultati conseguiti da Piazzetta Cuccia
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Ieri l’assemblea del patto ha approvato all’unanimità il nuovo ingresso e l’arrotondamento della quota. Il nucleo dei soci industriali di Mediobanca si rafforza con l’ingresso di Monge e riporta al 10% la quota raccolta nel patto di consultazione di Piazzetta Cuccia, in vista dell’uscita della famiglia Benetton. Due giorni fa ha chiesto di eliminare la clausola statutaria che prevede la presenza di tre manager di Piazzetta Cuccia in consiglio e di aumentare il numero dei consiglieri indipendenti.
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La tensione attorno alla governance di Mediobanca rimane comunque alta. I soci storici sono pronti a puntellare l'accordo di consultazione di Mediobanca. In assenza di sorprese il patto (in scadenza a fine anno) dovrebbe essere rinnovato automaticamente per altri tre anni. Quando il 1° gennaio 2022 sarà efficace la disdetta di Ponzano Veneto, i movimenti in entrata e in uscita dovrebbero mantenere il nocciolo dei soci storici stabile oltre il 10%.
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Con la nuova operazione la quota del patto è adesso salita al 12,8%. Lo scorso 11 settembre lo stesso Caltagirone insieme a Leonardo Del Vecchio, azionista di Generali con il 5%, aveva annunciato un patto di consultazione in vista del rinnovo del board la prossima primavera. Il titolo Mediobanca ha invece registrato un rialzo dell'1,02% a 10,44 euro Proseguono gli acquisti di azioni Generali da parte di Francesco Gaetano Caltagirone, che ha adesso arrotondato la sua quota arrivando a detenere il 6,48% della compagnia.
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Allo scontro finale su Generali mancano più di sette mesi ma gli schieramenti di truppe sono in corso da tempo. Fresca di oggi l’ultima mossa di Francesco Gaetano Caltagirone che ha rimpinguato la sua partecipazione nel gruppo assicurativo. In Mediobanca ha tuttora una quota del 2,8% il francese Vincent Bolloré, che controlla Vivendi (e ha una partecipazione in Telecom Italia del 24%) Del resto da sempre in Mediobanca e Generali si…
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Tra il 24 e il 27 settembre, tramite la società Delfin, ha messo infatti le mani su circa, pari a circa lo 0,06% del capitale della compagnia assicurativa triestina.Dopo le ultime operazioni, Mediobanca resta lacon circa il 13%. Generali. Mediobanca. (Teleborsa) - Continuano gli acquisti delle azioni dida parte di Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, che ritoccano ormai settimanalmente le loro quote da un mese a questa parte.
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Mediobanca oppone un «no comment» alla notizia che è stata rivelata dal quotidiano «La Repubblica». Il prestito titoli era stato approvato all'unanimità del consiglio di Mediobanca che giovedì scorso si era riunito per l'esame del bilancio 2020/2021. Le azioni, viene precisato, «rientreranno nella proprietà di Mediobanca entro la data di pagamento del dividendo sulle azioni Generali prevista per il mese di ottobre 2021» Bnp ha partecipato, direttamente, alle assemblee di Telecom…
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Il patto di consultazione che riunisce alcuni soci di Mediobanca risale al 10 per cento. La fotografia del patto di consultazione, oggi, porta la percentuale vincolata al 12,08 per cento. L’assemblea del patto ha poi preso atto della disdetta dei Benetton che sarà efficace dal primo gennaio. Complessivamente, così, la quota in mano al patto, che sarebbe scesa all’8,63% dal 10,73% con l’uscita dei Benetton, «si attesterà a circa il 10% del capitale sociale».
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E questo nonostante il matrimonio tra le due società permetta a Generali, secondo quanto previsto nel prospetto, di consolidare la propria posizione nel mercato assicurativo italiano oltre a garantire al Leone la complementarità del modello di business. Hanno fatto meglio Generali (+0,9%) e Mediobanca (+2,7%) su cui si sta infiammando lo scontro tra i grandi soci L'operazione, nata come salvataggio di Cattolica nell'estate del 2020, aveva costituito un terreno di scontro tra Philippe Donnet, ad delle Generali, e Leonardo Del…
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Nel caso di più di due liste, alle minoranze andrebbero quattro posti in proporzione ai voti ricevuti Oggi, dice Delfin, Mediobanca ha il 13% di consiglieri di minoranza contro il 18-20% delle altre società. Ecco le ultime novità e i riflessi delle manovre di Del Vecchio sul titolo Mediobanca a Piazza Affari (dopo l’operazione di Nagel pro Donnet in Generali). CHE COSA SUCCEDE A MEDIOBANCA IN BORSA.
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Mediobanca, dicono, «ci stava già lavorando in vista del rinnovo del consiglio e quindi si tratta solo di un'anticipazione che leggiamo favorevolmente per società e mercato». Inoltre, Edizione ha inviato disdetta dell'accordo di consultazione fra i soci Mediobanca (che riuniva il 10,7% del capitale), di cui possiede il 2,1%. In questo modo, dicono da Equita, «Delfin si garantisce un posto nel board.
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Con due richieste tecniche, ma avanzate con modi e tempi minacciosi, il primo socio di Mediobanca passa all'attacco dell'attuale gestione. La holding di Del Vecchio spiega poi il perché della mossa - anticipata dal consigliere di fiducia Romolo Bardin all'ad di Mediobanca Alberto Nagel solo poco prima di inviarla ufficialmente. E dopo essere stato a lungo silente, ieri è uscito allo scoperto. Mentre Mediobanca, che in Generali ha il 13%, sostiene l'opportunità di introdurre la lista del cda proprio per confermare Donnet.
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Inoltre rende più difficile anche una eventuale lista dei soci, che dovrebbero candidare manager che si troverebbero in concorrenza con il ceo cui rispondono. Oggi, dice Delfin, Mediobanca ha il 13% di consiglieri di minoranza contro il 18-20% delle altre società. Il passo indietro dei Benetton dal patto Mediobanca Piazzetta Cuccia convocherà il board per l’integrare l’ordine del giorno Chiede di cancellare la clausola per la quale tre consiglieri devono essere…
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Se finora la famiglia ha scelto di non intervenire nell'accesa dialettica che contrappone Mediobanca (12,9%) agli imprenditori privati Leonardo Del Vecchio (5,13%) e Francesco Gaetano Caltagirone (6,2%), c'è chi ritiene che la scelta di campo sia imminente. Questa sera intanto la famiglia Benetton ha annunciato l'uscita dall'accordo di consultazione di Mediobanca a cui è vincolato il proprio 2,1%.
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