La Cgil lancia quattro referendum per riformare il Jobs Act

La Cgil ha recentemente presentato quattro quesiti referendari per la riforma del Jobs Act. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha dichiarato che l'obiettivo è raccogliere 500mila firme entro l'estate, un compito che richiederà un impegno considerevole.

Riforma della sicurezza sul lavoro

Uno dei quesiti presentati riguarda la sicurezza negli appalti. La proposta chiede esplicitamente che il committente sia responsabile di tutto ciò che riguarda la salute e la sicurezza dei lavoratori. Questo è un passo importante per ridurre la precarietà e garantire una maggiore sicurezza negli appalti.

Verso una società più equa

Landini ha sottolineato l'importanza di realizzare la Costituzione e trasformare la società. Questo obiettivo è alla base della proposta della Cgil, che mira a risolvere i problemi irrisolti dal governo attuale.

Una primavera di lotta

Landini ha annunciato una primavera di lotta in tutto il Paese. Il 20 aprile ci sarà una manifestazione a Roma con la Uil, seguita dall'avvio della campagna referendaria per la raccolta delle firme sui quattro quesiti.

Quattro referendum per tutti

I quattro referendum proposti dalla Cgil sono stati pubblicati in Gazzetta ufficiale. Questi referendum mirano a smontare alcune delle leggi che hanno portato a un mondo del lavoro selvaggio, pieno di precarietà e troppo sbilanciato a favore delle imprese. Il sindacato si appresta a raccogliere le 500mila firme necessarie per andare poi al voto nella prossima primavera.

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