La Stampa 03/12/2016
Sulla scrivania bianca, all’ombra di un ficus, qualche foglio di appunti, un’agenda e un computer. Al cospetto di pareti disadorne solo tre libri: Lettere e sogni di James Joyce, Io vedo me stesso di David Lynch e la Trilogia di Holt di Kent Haruf. In questa dozzina di metri quadri al secondo piano di una palazzina del centro di Torino si rifugia q...
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