Dimenticate per un attimo, il gommone zebrato con la Jacuzzi e l’elicottero: le sue iper-stra-femmine maculate, le feste pirotecniche nelle ville in Costa Smeralda, le notti glamour al Just Cavalli ad “alto tasso” di Vip e la fama di marpione. Pensate, invece, a un uomo malinconico, sempre travagliato dai dubbi e con l’anima in subbuglio. Questo, era Roberto Cavalli dietro la facciata pubblica: u…
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Addio a Roberto Cavalli, celebre stilista italiano
Roberto Cavalli, celebre stilista italiano, è deceduto venerdì scorso all'età di 83 anni. I funerali si sono svolti nella Basilica di San Miniato a Monte a Firenze. La funzione religiosa è stata celebrata dal priore di San Miniato a Monte, padre Bernardo Giani.
Un ricordo di Cavalli
Nel corso dell'omelia, padre Bernardo Giani ha ricordato Cavalli come una persona che ha lasciato un segno evidente nella nostra comunità. Tra le sue frasi più celebri, Cavalli amava dire: "Non chiamatemi stilista".
L'ultimo saluto a Firenze
A Firenze, molti hanno voluto dare l'ultimo saluto a Roberto Cavalli. Tuttavia, pochi grandi nomi della moda erano presenti alle esequie, ad eccezione dei fiorentini Tony Scervino e Leonardo Ferragamo.
Il mondo della moda assente
Cavalli, che nel 2015 aveva deciso di chiudere i ponti per tornare a essere solo Roberto, avrebbe forse sorriso vedendo tante persone intorno a lui nel giorno dell’addio, ma pochi colleghi del mondo della moda. "Se morissi, mi porterebbero imbalsamato sulla passerella, per fare ugualmente la sfilata", diceva a Gianluca Lovetro, denunciando i ritmi frenetici del business e marcando il suo disincanto.
Un toscanaccio doc
Cavalli esercitava la sua ironia cinica da toscanaccio doc, un tratto distintivo del suo carattere che lo ha reso un personaggio amato e rispettato nel mondo della moda. Con la sua scomparsa, il mondo della moda perde un grande protagonista, ma il suo segno rimarrà indelebile.
Il mondo della moda, e non solo, si ritrova a Firenze, sulla scalinata della basilica di San Miniato al Monte, per l'ultimo saluto a Roberto Cavalli, morto all'età di 83 anni nel pomeriggio di venerdì 12 aprile nella sua casa fiorentina dopo una lunga malattia. Tantissimi i volti noti e le personalità che hanno voluto dare l’ultimo saluto allo stilista che verrà sepolto nella cappellina di famiglia proprio a…
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Si sono svolti quest'oggi all'interno della Basilica di San Miniato a Monte a Firenze i funerali del celebre stilista Roberto Cavalli deceduto venerdì scorso all'età di 83 anni. La funzione religiosa è stata celebrata dal priore di San Miniato a Monte, padre Bernardo Giani, che nel corso dell'omelia ha ricordato Cavalli dicendo:"Se ne è andato una persona che ha lasciato un segno evidente nella nostra comunità.
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Fonte: Luciana Magistrato Presente al funerale di Roberto Cavalli, Paolo Ruffini, attore e amico dello stilista scomparso venerdì scorso, ha ricordato così davanti ai media presenti l’imprenditore fiorentino all'uscita della Basilica di San Miniato al Monte: "Mentre tutti cercavano di scrivere libri su quello che faceva, lui faceva cose semplici, come tutti i grandi geni di questa città hanno fatto.
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Il mondo della moda rende omaggio a Roberto Cavalli: i funerali dello stilista 83enne morto a Firenze dopo una lunga malattia si sono svolti oggi, 15 aprile, nel capoluogo toscano, alla basilica di San Miniato al Monte. Il feretro ha raggiunto la basilica di San Miniato al Monte. Roberto Cavalli, morto il «re dell'animalier»: chi era lo stilista (amante dell'arte) che ha vestito migliaia di…
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"Qui si sentiva a casa" "Roberto Cavalli a San Miniato al Monte si sentiva a casa": lo dice l'abate Bernardo Gianni durante la cerimonia religiosa per Roberto Cavalli. "Mi rivolgo a tutti i credenti - prosegue - che oggi sono qui ma soprattutto a tutti quelli che non credono, credete oggi nelle fede di Roberto e in quello in cui credeva".
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Il mondo della moda, e non solo, si ritrova a Firenze, sulla scalinata della basilica di San Miniato al Monte, per l'ultimo saluto a Roberto Cavalli morto all'età di 83 anni nel pomeriggio di venerdì 12 aprile nella sua casa fiorentina dopo una lunga malattia. Tantissimi i volti noti che abbracciano i parenti dello stilista: Toni Scervino, Leonardo Ferragamo, Giancarlo Antognoni, Paolo Ruffini, Carlo Conti, Afef, Sandro Fratini.
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Dalle 11, alla basilica di San Miniato al Monte, i funerali di Roberto Cavalli, morto venerdì pomeriggio a 83 anni. La cerimonia viene officiata da padre Bernardo Gianni, che conosceva Cavalli e aveva sposato anche una delle sue figlie, Rachele. Fuori dalla basilica sono state adagiate alcune corone di fiori. Tra queste una l’ha mandata Matteo…
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Di Matteo Marzotti AREZZO "La notizia della morte di Roberto Cavalli è arrivata durante la ME Fashion Award 2024 a Messina. È stato bello emozionarsi ricordando un grande uomo come Roberto, lucido e visionario designer". Le parole sono quelle di Beppe Angiolini che attraverso il proprio account Instagram ha voluto ricordare non solo lo stilista ma anche e soprattutto l’amico. "Tra noi c’era un ottimo rapporto, un’amicizia bella e sincera" ricorda…
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Nonostante Sandra Bergman, compagna di Roberto Cavalli e madre del suo sesto figlio, fin dall'età di quattordici anni abbia fatto la modella, è sempre stata una donna molto discreta e riservata, soprattutto dopo l'incontro con Cavalli. Se di mezzo non ci fosse stata una maternità che creò molto scalpore vista la differenza d'età, dei due ci sarebbero solo pochissime foto. Nata il 17 febbraio 1985 in Svezia, a notarla fu un’importante agenzia francese
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Uno stilista che guai a chiamarlo “stilista”. Strano, no? Strano, è sempre stato, Roberto Cavalli, nella giostra della Moda di quando divenne la Moda Italiana nel mondo (Anni Ottanta e Novanta, Armani Versace Ferrè Krizia Missoni). Fino a 50 anni, vendeva strane calze in una botteghina in via della Vigna Nuova, a Firenze. Non teneva in mano nessun sogno. Il suo lavoro gli andava bene. Il Sogno invece andò a cercare lui.
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Di Pierdomenico Corte Ruggiero L’immagine ricorrente di Milano è quella degli “anni da bere”. La Milano degli anni 80. Quella Milano spazzata poi via da Tangentopoli. Esiste, però, un’altra Milano. Quella degli anni 60. Gli anni del miracolo economico, dello sviluppo industriale. Milano, con Torino, rappresentava l’Italia che era risorta dalle macerie. L’Italia che era tornata vincente. Anche in campo sportivo.
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