Avanzamento del progetto del ponte sullo Stretto: richieste di approfondimento e dubbi del ministero dell'Ambiente

Il progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto ha compiuto un altro importante passo verso l'apertura dei cantieri. Nonostante questo, la sinistra continua a strumentalizzare la questione. Dopo la riunione della Commissione Via-Vas, il ministero dell’Ambiente ha chiesto una serie di approfondimenti, 239 per la precisione, e l’opposizione ne ha approfittato per parlare di frenata e di passo falso dell’opera voluta da Matteo Salvini.

Richieste di approfondimento

Il ministero dell’Ambiente ha richiesto maggiori dettagli sul progetto del Ponte. Sono 239 le integrazioni di documenti chieste dalla commissione Via-Vas alla Società Stretto di Messina (Sdm) «al fine di procedere con le attività istruttorie di competenza». Nella prima riunione della Conferenza dei servizi convocata martedì 16 aprile al ministero dei Trasporti alla presenza del ceo di Sdm, Pietro Ciucci, del responsabile unico del progetto Valerio Mele e dei primi cittadini di Villa San Giovanni Giusy Caminiti e Messina Federico Basile, la commissione presieduta da Massimiliano Atelli ha chiesto alla concessionaria una serie di approfondimenti.

Dubbi del ministero dell'Ambiente

Permangono i dubbi del ministero dell'Ambiente sul progetto del Ponte sullo Stretto: il MASE ha chiesto oltre duecento integrazioni alla società Stretto di Messina e il Mit ha fatto sapere che saranno risolte entro 30 giorni. Questo ha dato adito a speculazioni e polemiche, con l'opposizione che ha parlato di un passo falso dell'opera voluta da Matteo Salvini. Tuttavia, queste richieste di approfondimento sono parte normale del processo di revisione di un progetto di questa portata e non indicano necessariamente problemi insormontabili.

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