A Tito Boeri non piace il Decreto Primo maggio: «Interventi spot o già previsti. La priorità è far crescere i salari» – L’intervista

Open INTERNO

Il giorno in cui si celebra la Festa dei lavoratori è il momento adatto per riflettere sul presente che viviamo, fare un bilancio sul passato e ipotizzare nuove prospettive per il futuro. Come stiamo affrontando le problematiche nel cuore del mercato del lavoro, dalla precarietà alla contrattazione collettiva? Cosa possiamo cambiare per garantire un futuro più roseo e meno incerto alla vasta platea di giovani inattivi? Lo scenario economico nazionale si sta evolvendo nella direzione giusta? Abbiamo cercato le risposte a questi interrogativi rivolgendoci a un esperto: l’economista Tito Boeri, direttore del nuovo mensile di economia Eco, edito da Enrico Mentana, che ha visto la luce lo scorso 13 aprile. (Open)

Ne parlano anche altri giornali

I problemi atavici del nostro mercato del lavoro non si risolvono con un bonus di 100 euro una tantum annunciato alla vigilia del 1° maggio. (LA NOTIZIA)

– La Toscana festeggia il 1° Maggio fra luci e ombre. A fare il punto l’assessora regionale con delega a lavoro e formazione, Alessandra Nardini. (LA NAZIONE)

Insieme all’assenza di welfare sociale si è giunti a una bassa occupazione femminile e, irrimediabilmente, al declino demografico. Cresce il lavoro povero o a rischio povertà (quasi 1 donna su 2 sotto i 35 anni) e in trent’anni i salari sono scesi, unico caso in Europa, con un’ulteriore riduzione del 7% dopo la pandemia. (Vita)

Per troppe persone il lavoro è un diritto a tempo determinato, sempre più spesso anche nel pubblico

Al netto della situazione di Stellantis e del suo indotto, prima di questo aprile terribile fra cassa integrazione e stop alla produzione, i dati di Unioncamere e ministero del Lavoro dicevano che in Piemonte le assunzioni erano tornate a salire e che ben il 31% dei nuovi contratti è a tempo indeterminato. (Torino Cronaca)

Nella Giornata dedicata ai lavoratori le Associazioni cristiane lavoratori italiani (Acli), al fianco di CGIL, CISL e UIL, invocano la pace pensando soprattutto alle vittime sempre più numerose a causa dei conflitti in corso. (ondanews)

Sul piano nazionale, gli indicatori del trimestre dicembre 2023 – febbraio 2024 hanno fatto registrare un +0,3% rispetto al precedente periodo settembre – ottobre 2023, ma al sud la situazione non cambia, l’emergenza resta. (Corriere Salentino)