Elezioni libiche: chi può riunire il paese?

Altri contendenti. Ma, a parte Saif al-Islam Gheddafi, chi sono i principali candidati alla presidenza della Repubblica libica?

Seppure le elezioni si tenessero ugualmente l’est e il sud del paese non ne riconoscerebbero il risultato senza la partecipazione di Haftar

Sul fronte migratorio, ad esempio, il Viminale prevede che almeno 30.000 persone entreranno nel paese entro la fine del 2021.

Il 24 novembre, l’Alta commissione nazionale elettorale libica ha annunciato la lista provvisoria dei candidati ammessi alle elezioni presidenziali: in tutto 73. (La Voce del Patriota)

Ne parlano anche altri giornali

Lo ha riferito Libya Observer. A presentare i ricorsi erano stati, tra gli altri, con due diverse mozioni i candidati alla presidenza Aref Ali Nayed, Othman Abdel Jalil e Mohamed al Muntasser, e l'ex ministro dell'Interno Fathi Bashagha, citando la legge elettorale in base alla quale chiunque voglia candidarsi al voto del mese prossimo deve aver lasciato ogni incarico, civile e militare, tre mesi prima (Adnkronos)

Lo si apprende da vari media libici, tra cui The Libya Observer, secondo il quale la Corte ha sospeso la candidatura di Dbeibah, che dovrebbe presentare a sua volta ricorso contro questa decisione. A chiedere la sospensione di Dbeibah tra gli altri, i candidati alla presidenza Aref Ali Nayed, Othman Abdel Jalil e Mohamed al Muntasser, oltre al potente ex ministro dell'Interno, Fathi Bashagha, che hanno richiamato l'articolo della legge elettorale secondo il quale qualsiasi candidato per le presidenziali deve aver rinunciato ad ogni incarico, civile e militare, almeno tre mesi prima della data prevista per le elezioni (Gazzetta di Parma)

Per le presidenziali 98 candidati: no al figlio di Gheddafi. (Sputnik Italia)

Inoltre, il premier si sarebbe impegnato per iscritto a non concorrere alle elezioni quando era stato nominato dal Foro di dialogo politico libico a Ginevra lo scorso febbraio. (Nova News)

Entrambe le notizie sono state diffuse nella giornata del 28 novembre, a meno di un mese dalle attese elezioni presidenziali, al momento ancora calendarizzate per il 24 dicembre prossimo. (Sicurezza internazionale)

È altresì prioritario il ritiro di mercenari e combattenti stranieri dal Paese”. La Conferenza di Parigi del 12 novembre, co-presieduta da Italia, Libia, Francia, Germania, e Nazioni Unite, ha riaffermato l’ownership libica e il sostegno internazionale alla stabilizzazione, nella cornice del Processo di Berlino e delle Nazioni Unite. (LaPresse)