Blitz Polizia in tutta Italia: indagati No vax violenti sul web. La situazione
Il gruppo aveva in mente delle azioni violente a margine di una manifestazione No vax a breve a Roma.
Perquisizioni nelle principali città italiane: indagati 8 No vax. I controlli sono scattati a Milano, Roma, Venezia, Padova Bergamo e Reggio Emilia.
Sotto indagine alcuni esponenti No vax che avrebbero incitato alla violenza sul web.
A mettere in allarme gli investigatori una chat su Telegram, composta da circa 200 iscritti che si chiamavano tra loro “guerrieri” No vax. (ultimaparola.com)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Gli indagati sono cinque uomini e tre donne. Gli indagati per il momento sono otto, tra cui cinque donne, definite dagli inquirenti «molto determinate e arrabbiate». (Il Piccolo)
Parla Guido D'Onofrio, dirigente Digos Milano sugli otto indagati del gruppo Telegram «I guerrieri»: «Sono persone che si sono radicalizzate sul web attraverso le posizione estreme portate avanti dai no vax nel corso degli ultimi due anni. (Corriere TV)
Ecco i messaggi che alcuni appartenenti ai movimenti No Vax si scambiavano su un gruppo Telegram e che hanno portato a perquisizioni in diverse città. Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, sono state condotte dalla Digos e dalla Polizia Postale. (Corriere Milano)
Con l'accusa di istigazione a delinquere aggravata 8 persone sono ora indagate dalla Procura di Milano che ha disposto perquisizioni nelle loro case e nei loro computer e cellulari, eseguite da Digos e Polizia Postale. (Tiscali.it)
Le perquisizioni sono scattate, oltre che nel Veneto, anche a Milano, Bergamo, Roma e Reggio Emilia Queste sarebbero state inscenate durante manifestazioni No Vax, in particolare a quella in programma a Roma l’11 e il 12 settembre prossimo. (Televenezia)
Dall’analisi dei messaggi pubblicati sulla chat dei “Guerrieri” è emerso che gli indagati – uno dei quali titolare di porto d’arma e già noto alle Forze dell’Ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto – oltre all’intenzione di partecipare in massa alla manifestazione di protesta in programma nella Capitale il prossimo sabato, incitavano gli altri membri del gruppo a realizzare azioni violente nelle rispettive Province di residenza, contro non meglio precisati “obiettivi istituzionali” o approfittando della visita di esponenti dell’Esecutivo, come quella – poi annullata – prevista a Padova lo scorso 2 settembre da parte dell’On (Lanuovasavona.it)