Referendum cannabis e boom di firme digitali, Flick: "Così può cambiare davvero il volto del Paese, ma serve equilibrio"

Con l’eventualità di diversi referendum in primavera, si potrebbe “cambiare in buona parte il volto del Paese: quello che molti, se non quasi tutti, domandano.

Così, intervistato da Repubblica, il giurista Giovanni Maria Flick commenta il boom della raccolta firme per un referendum sulla cannabis.

Sull’ipotesi, quindi, di alzare l’attuale quorum di 500mila firme, Flick risponde: “Probabilmente sì anche perché quel quorum è stato fissato nel 1947 quando la popolazione italiana era molto inferiore a quella attuale. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

Ne parlano anche altre testate

Fare referendum è più facile, sì, ma questo non porterà necessariamente all’avverarsi dei sogni di democrazia diretta Secondo il politologo della LUISS Giovanni Orsina, questo nuovo entusiasmo per i referendum si spiega anche con il processo di de-politicizzazione della politica. (Rolling Stone Italia)

Quali sono le posizioni dei partiti in merito alle proposte di modifica alla legge riguardanti i due spinosi temi? Referendum eutanasia. Referendum eutanasia: già a metà agosto è stata raggiunta la soglia delle 550mila firme necessarie (Termometro Politico)

Cannabis, piovono firme. In tre giorni trecentotrentamila firme pro referendum per la depenalizzazione (a certe condizioni) dell’uso della cannabis. E ancora, in sala firme referendum sulla caccia. (Blitz quotidiano)

In primo luogo si propone di depenalizzare la condotta di coltivazione di qualsiasi sostanza intervenendo sulla disposizione di cui all’art. Il referendum sulla Cannabis non è dunque un via libera al consumo di cannabis ma, invece, serve innanzitutto a depenalizzare il consumo di cannabis, ma anche a sensibilizzare le istituzioni riguardo quella che è una tematica sempre più sentita dalla popolazione (Libero Pensiero)

Stampa. R. Dalla cannabis all’eutanasia, boom di firme per i referendum. Nessuno avrebbe scommesso sulla voglia di referendum, e peraltro su temi scomodi – la droga e il fine vita – che i partiti tendono a giocarsi ai dadi dei veti incrociati e delle campagne elettorali (Salernonotizie.it)

Quando Pannella dopo gli anni novanta in una specie di coazione a ripetere provò a lanciare raffiche di referendum, quasi sempre fallì logorando lo strumento. Il suo successo è ancora una volta il segno della crisi profonda di partiti e parlamento (L'HuffPost)