L’inflazione continua a colpire le famiglie più povere

L’inflazione continua a colpire le famiglie più povere: quando caleranno i prezzi L’inflazione resta ancora elevata in Italia, pesando sul potere d’acquisto specialmente delle famiglie più povere. Ma le prospettive per il prossimo biennio sono positive. A cura di Annalisa Girardi L'alta inflazione continua a colpire le famiglie, "soprattutto quelle meno agiate che spendono gran parte del reddito per beni alimentari ed energetici". (Fanpage)

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Ma in Italia ancora è più alta della media: più del 10% contro l'8,5%. In questi Paesi negli ultimi mesi, nonostante il dato negativo di Madrid e Parigi a gennaio, l'indice dei prezzi al consumo è sceso più rapidamente rispetto all'Italia. (Money.it)

Ma quali sono le prospettive per quest’anno (2023) e il 2024? Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, è intervenuto al congresso dell’Associazione dei mercati finanziari e ha spiegato che le prospettive future sono positive nonostante l’incertezza economica sia ancora alta e l’economia in rallentamento. (InvestireOggi.it)

La spesa delle famiglie in estate è stata solo in minima parte alimentata dall’aumento del potere di acquisto (0,3% in termini congiunturali), in quanto l’incremento dei redditi nominali (1,9%) è stato largamente eroso dall’inflazione (1,6%). (Wall Street Italia)

L'inflazione nell'Eurozona dovrebbe assestarsi al 5,9% nel 2023 e al 2,7% nel 2024, rispettivamente 0,1 e 0,3 punti percentuali in più rispetto a quanto previsto tre mesi fa. (finanza.ilsecoloxix.it)

A spiegare che il livello generale dei prezzi al consumo sarà oltre il target della Banca centrale europea (Bce), che è fissato in 2 punti percentuali, è l’ultimo Survey of Professional Forecasters (SPF), rilasciato oggi da Francoforte. (La Stampa)

L’allarme viene lanciato dall’Ufficio parlamentare di Bilancio nella Nota sulla congiuntura di febbraio, in cui aggiorna le previsioni per il biennio 2023-24 e avverte sul fatto che lo scenario macroeconomico dell’economia italiana è “circondato da un’incertezza ancora molto ampia”. (L'Opinione delle Libertà)