L’inflazione si mangia i risparmi degli italiani. “E se le imprese non abbassano i prezzi, si fermano i consumi”

Il Pil va alla grande, tutto il resto molto meno. Crolla la produzione industriale, in un anno, del -7,2%. Un dato così duro l’Istat non lo registrava dal primo shock da pandemia nel luglio 2020. Le imprese producono meno, i prezzi restano alti e l’inflazione rallenta la sua discesa. L’effetto sui consumi, e dunque anche sul Pil, arriverà presto, anche perché, lo dicono i dati pubblicati dalla Fabi, “il rialzo del costo del denaro della Bce ha cambiato le carte in tavola”, con il mix letale di tassi e inflazione che sta mandando i fumo i risparmi nel salvadanaio degli italiani. (L'HuffPost)

Su altri media

L'inflazione brucia i risparmi degli italiani: gli stipendi non bastano più e le famiglie sono costrette a dar fondo al salvadanaio. (LA NOTIZIA)

Il carovita sta avendo un impatto significativo sui risparmi italiani, con una diminuzione di oltre 50 miliardi di euro registrata negli ultimi 3 mesi. L’aumento dei prezzi dei beni di consumo e dei servizi sta mettendo a dura prova le finanze delle famiglie italiane, costringendo molte di esse ad intaccare i propri risparmi per far fronte alle spese quotidiane. (Finanza Digitale)

Nonostante una timida ripresa dell’ottimismo, ritorna l’inflazione e i risparmi degli italiani si riducono al lumicino, bruciati dall’aumento dei prezzi e nemmeno invogliati al deposito, per l’aumento dei tassi di interessi bancari. (L'Identità)

Di Elena Comelli (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Non solo: per far fronte al caro vita, i contribuenti stanno anche dando fondo alle somme messe da parte e accumulate nel corso degli anni. Il galoppo sfrenato dell'inflazione mette sempre più a rischio le economie di famiglie e imprese (ecco le regioni e le città più care). (QuiFinanza)

A fine 2021 le famiglie italiane avevano accumulato complessivamente 1.631 miliardi di euro sui conti bancari e la liquidità delle imprese era di circa 428 miliardi. Nel periodo a fine del primo trimestre del 2023 sono scesi rispettivamente a 1.149 miliardi, 392 miliardi e 2.015 miliardi. (ilGiornale.it)