E' morto l'attore Elio Pandolfi

Attore, doppiatore, cantante così viene scritto sinteticamente nelle agenzie stamattina alla notizia della sua scomparsa.

Elio Pandolfi era molto di più.

Era eccezionalmente bravo, (500 film come doppiatore, tra cui la voce di Stanlio) era pieno di humor, era brillante, geniale.

cronaca. di Redazione Online. E' morto stanotte nella sua casa romana Elio Pandolfi, aveva 95 anni.

"Era l'ultimo testimone di un mondo scomparso" dice stamattina il regista Pino Strabioli "una vera memoria vivente, ricordava tutto

(TG La7)

Se ne è parlato anche su altri media

L’arrivo di Elio provocò nel giro di pochi minuti un completo stravolgimento di quella che era la routine redazionale. Prima di conoscerlo in tutta la sua corporea esuberanza, Elio Pandolfi lo conobbi solo nella voce, attraverso la radio, ascoltandolo. (Taxidrivers.it)

Teatro, cinema, radio, tv: Pandolfi ha declinato la sua sensibilità ed il suo estro in tutti i settori dello spettacolo e di quei magici anni custodiva una marea di aneddoti e sensazioni: «La sua memoria era portentosa – continua Della Casa – anche negli ultimi tempi, ormai allettato, ricordava tutto di quei magici anni». (Cronaca Qui)

Tra i film, non molti, in cui invece recita, soprattutto negli anni ’50, c’è Perdonami! “La vita è uno spettacolo“, diceva Elio Pandolfi. (Cronache della Campania)

Da uomo di grande cultura qual era non ha mai snobbato ruoli popolari, pur potendosi vantare di aver lavorato con il grande Luchino O meglio, parla con il proprio corpo e la propria mirabolante gestualità, sulle note di vecchie canzoni di un tempo che fu. (Il Fatto Quotidiano)

"Era davvero uno degli ultimi di quella generazione di attori che avevano fatto di tutto, dalla prosa alla rivista. Ed era un’autentia memoria vivente: ricordava tutto di quel mondo che oggi non c'è più", ricorda il regista Pino Strabioli (Teatro.it)

Il grande pubblico lo ricorda soprattutto per i tanti anni in coppia con Antonella Steni e per i grandi varietà come Studio 1 con Mina. Aveva debuttato a Venezia nel 1948 come mimo-ballerino in Les malheurs d'Orphée di Milhaud, per poi entrare con Orazio Costa al Piccolo Teatro di Roma. (abruzzo24ore.tv)