5G: la sfida Huawei-Usa si gioca sull'asse Roma-Bruxelles
"Un'imbeccata maldestra che fa parte della manovra che periodicamente viene messa in atto contri di noi", dicono le fonti di Huawei.
La casa cinese che (non è un mistero) fa capo direttamente allo Stato, non viene mai attaccata frontalmente da Washington.
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Con almeno altri due effetti: nel 2023, ci sarebbero 6,2 milioni di italiani in meno con accesso al 5G. (La Stampa)
Su altri giornali
Ericsson, Nokia, Cisco, Mavenir e Affirmed Networks sono sin qui i player invitati formalmente da Tim all’iter di selezione. Tim punta dunque ad ammettere come fornitori solo aziende americane e europee. (Non è la Radio)
Le cose però, pare stiano cambiando all'orizzonte, in quanto proprio nel paese carioca, TIM sta cercando di affidarsi ad un vendor totalmente diverso, escludendo di fatto Huawei. La storia di Huawei è spesso e volentieri intrisa nel settore delle infrastrutture per i network di connessione dati. (GizChina.it )
Da più di un anno l’amministrazione Trump accusa i costruttori cinesi, Huawei e ZTE, di fare spionaggio al soldo del governo cinese. La guerra fra Usa e Cina per il controllo delle reti 5G. In questo contesto si inserisce la battaglia, o meglio, la guerra in atto fra Usa e Cina per il controllo delle reti 5G. (Key4biz)
D'altro canto però le aziende invitate da TIM a partecipare alla gara per la fornitura delle apparecchiature per il suo 5G in Italia sono tutte europee e statunitensi. In Francia il governo ha recentemente sconsigliato agli operatori nazionali di affidarsi a Huawei per le loro reti. (Tech Fanpage)
Nessun commento, per il momento, dai vertici di Huawei in Italia e Brasile. Una decisione che tuttavia non avrebbe alcun nesso con aspetti di natura politica ma rifletterebbe una scelta industriale volta alla diversificazione dei partner. (QuiFinanza)
Telecom Italia non ha invitato Huawei a partecipare alla gara per la fornitura di apparecchiature 5G per la sua rete che si appresta a costruire in Italia e in Brasile. (Agenpress)