Messina. La droga a Giostra e la “guerra” tra gli Arrigo e i Bonanno

L'altra organizzazione, con a capo Antonio Bonanno, dispone anche di armi. L’ordine davanti alla porta di casa, l’attesa e la consegna sul pianerottolo.

Arrigo e Stracuzzi gestiscono il traffico di droga in via Seminario Estivo.

Il suo braccio destro era il fratello Paolo Arrigo, che custodiva la droga.

L’altra organizzazione con a capo Antonio Bonanno. Ma a Giostra c’era anche un’altra organizzazione criminale che trafficava droga, in particolare cocaina, marijuana e hashish, con a capo Antonio Bonanno

Il ruolo di Angelo Arrigo. (Tempo Stretto)

La notizia riportata su altri giornali

La squadra mobile ha svolto una attività emblematica sotto il profilo delle tecniche di polizia giudiziaria. Lo Stato afferma di aver riconquistato un pezzo della città di Messina, quella "Scampia dello Stretto" punto nevralgico del traffico di droga. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Una disponibilità avvalorata non solo dai ferimenti dai quali l’indagine ha tratto spunto, ma anche dalle conversazioni captate, dalle immagini raccolte e visionate A testimoniare l’imponenza dell’organizzazione criminale è la definizione data da un collaboratore di giustizia: “la Scampia di Messina”. (Lettera Emme)

Una volta rubate le auto venivano nascoste presso un uliveto nelle campagne di Bitonto e “bonificate”, cioè private di eventuali sistemi di allarme o di localizzazione. I carabinieri hanno documentato vari furti di autovetture, per un valore complessivo stimato in circa 200. (LaPresse)

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina Per le due rampe che conducono dalla galleria San Jachiddu allo svincolo di Giostra, adesso c’è una roadmap. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Lo ha detto il Direttore Centrale dell’Anticrimine Francesco Messina, riferendosi all’operazione Market Place che ha portato all’arresto di 52 persone nella città dello Stretto (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Quanto al secondo gruppo, quello retto da Antonio Bonanno, ritenuta organica ad esso Veronica Vinci, «deputata a tenere la cassa dell’associazione e a riscuotere il provento dell’attività illecita» Stesso addebito rivolto ad Alessia Stracuzzi, Concetta Assenzio e Ramona Assenzio, il cui raggio d’azione avrebbe abbracciato la palazzina “B” dello stesso complesso. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)