25 aprile, Storia e Dopostoria - HuffPost Italia

Le mutazioni “cerimoniali” del racconto pubblico sulla ricorrenza della Liberazione, il “suo” 25 aprile, hanno rappresentato, proprio nel corso del tempo, un sismografo del sentire politico nazionale nel dibattito contingente. Ora le “icone” in bianco e nero, istantanee dai bordi ancora frastagliati, di un cinergiornale “civile” destinato al pubblico familiare, dove i volti dei protagonisti, partigiani di una storia combattente, apparivano coetanei, contemporanei, alla propria epopea, fino al grigio nebuloso e incerto della neonata televisione, dove la stessa occasione prendeva le forme, mediaticamente non meno primitive, di una festa ufficiale ormai comandata, fondante, sì, le ragioni della cultura democratica, repubblicana e antifascista - ancora ora e sempre 25 aprile - e tuttavia, il nuovo telespettatore prendeva atto che si trattava ormai di una ordinaria pratica giornalistica presto sbrigata, burocratica narrazione d'obbligo nel servizio pubblico, immobile allora nei suoi due canali: l’aria compunta eppure distaccata dello stato maggiore militare come sfondo, la grisaglia del ministro “preposto” a leggere un testo non meno d’occasione. (L'HuffPost)

Su altri giornali

E ogni (laicamente, nel senso della religione civile) santo 25 aprile. «Ogni santo giorno». (Il Mattino di Padova)

In Italia le formazioni partigiane si costituirono dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943, per iniziativa di antifascisti e di militari del dissolto regio esercito. (la Repubblica)

La Festa della Liberazione dal nazifascismo è diventata occasione per attualizzare i valori di pace, democrazia, uguaglianza, libertà e antifascismo, fondanti della nostra Repubblica e conquistati 79 anni fa con la lotta partigiana. (Corriere)

Al termine della funzione, le autorità civili, militari e religiose, i sindaci dei comuni della provincia, i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, gli studenti degli Istituti Comprensivi “Gennaro Barra e Vicinanza” e dell’Istituto Alberghiero di Stato “Roberto Virtuoso” di Salerno e i cittadini accorsi si sono riuniti in Piazza Vittorio Veneto, ove sono stati resi gli onori ai caduti e deposte le corone d’alloro al “Monumento ai Caduti” e alla lapide del Partigiano Tenente Ugo Stanzione. (ilmattino.it)