Prima la difesa poi l'ammissione di Amazon: "Addetti alle consegne costretti a fare pipì nelle bottiglie"

"Costretti a farla nelle bottiglie, è vero". Sembava una provocazione socialista-comunista, quella del regista inglese Ken Loach che nel suo film Sorry We Missed You mostrava i dipendenti Amazon addetti alle consegne così stritolati fra ritmi di lavoro disumani da arrivare a urinare dentro le bottiglie.

Tempo per fare pausa e andare in bagno: zero.

Quest'ultimo aveva denunciato attraverso i suoi social: "Retribuire i dipendenti con 15 dollari l’ora non vuol dire che si tratti di un posto di lavoro all’avanguardia, soprattutto se li costringi a fare la pipì nelle bottiglie di plastica"

Ed ecco che il gigante dell'ecommerce fondato da Jeff Bezos ammette il primo dettaglio imbarazzante di una gestione del personale su cui bisognerà fare evidentemente delle riflessioni. (Tiscali Notizie)

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Per approfondire la conoscenza del nuovo testo, in sede di consultazione e in relazione a quello precedente, è stata messa a disposizione una tabella comparativa L’adozione del Codice di Comportamento dei dipendenti rappresenta una delle principali azioni ed è finalizzata all’attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione: la predisposizione del Codice costituisce, pertanto, elemento essenziale del Piano triennale per la Prevenzione della Corruzione. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Se fosse vero, ha twittato l’azienda, “nessuno lavorerebbe per noi.”. (Bisognino). Amazon aveva letteralmente preso in giro il deputato statunitense Mark Pocan, che aveva sostenuto che i lavoratori dell’azienda, soprattutto i fattorini, PER GLI ORARI INUMANI IMPOSTI DALLA MULTINAZIONALE, SONO COSTRETTI A URINARE NELLE BOTTIGLIE PER RISPARMIARE TEMPO. (IlTrigno.net)

Matteo Tontini,. I ritmi dei corrieri Amazon sono davvero serrati, questo è risaputo, e alcuni sostenevano che gli autisti non avessero neppure il tempo di andare al bagno tra una consegna e l’altra. (Webnews.it)

La società è stata quindi costretta a fare dietrofront: «Dobbiamo delle scuse a Pocan», ha detto. Iniziate a riconoscere le condizioni di lavoro inappropriate che avete creato per tutti i vostri dipendenti» (Gazzetta del Sud)

Il presidio è stato organizzato dalle sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm, Uglm di Torino a 18 giorni dai licenziamenti che scatteranno il 25 aprile, per ribadire al Governo la richiesta di un tavolo che abbia l’obiettivo di dare continuità al progetto Italcomp In piazza Castello il sit-in a 18 giorni dai licenziamenti che dovrebbero scattare il 25 aprile. (LaPresse)

Per questo, serve subito un nuovo scostamento per salvare imprese e partite Iva in crisi. Un altro problema per il Paese è l’orizzonte della fine del blocco degli sfratti che è fissata al 30 giugno (Yahoo Finanza)