Mattarella: «Intorno all’antifascismo l’unità del popolo è doverosa»

Di Marzio Breda Il capo dello Stato: a Civitella: con le censure la propaganda fascista negava l’innegabile Non ne parla esplicitamente, ma è scontato che Mattarella consideri surreali le dispute sul 25 aprile, sempre le solite. Ma come? È ancora necessario dire che nell’antifascismo c’era la premessa alla pacificazione e alla partecipazione politica, concetti il cui apice sta nella Carta costituzionale? Nessuno ricorda che nel 1946, mentre il clima post-liberazione si trascinava confuso e violento e molti reclamavano giustizia sommaria, per riconciliarci fu varata (dal ministro comunista Togliatti) un’amnistia che estingueva le pene ai fascisti? E davvero qualcuno chiede l’abolizione di quella festa? Purtroppo, per quanto sia frustrante, ogni anno è così. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Un regime "disumano" che "negava l'innegabile" attraverso una strettissima censura dei giornali, che "non conosceva la pietà", che educava i bambini "all'obbedienza cieca ed assoluta". Un regime, quello fascista, "totalmente sottomesso" a quello hitleriano nonostante le velleità di grandezza, inginocchiato ai nazisti che "ci consideravano un popolo inferiore". (Tiscali Notizie)

«Intorno all’antifascismo è doverosa l’unità popolare, senza compromettere d’altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico». (il manifesto)

Cipriano Bonechi aveva solo 8 anni e mezzo quando i tedeschi gli uccisero il padre il 29 giugno 1944. Tema tornato al centro dell’attenzione ieri, quando per celebrare il 25 Aprile, il capo dello Stato ha scelto il borgo medievale dell’Aretino raso al suolo e ricostruito dopo la morte di 244 civili. (LA NAZIONE)

Il messaggio del sindaco: "Da questa piazza parta un appello unanime di pace in Europa"

Le parole di Matteo Salvini contro i regimi totalitari Il post di Giorgia Meloni per la Festa della Liberazione (Virgilio Notizie)

"Il 25 aprile è per l'Italia una ricorrenza fondante: la festa della pace, della libertà ritrovata, e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà, che - trovando radici nella resistenza di un popolo contro la barbarie nazifascista - hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia, di saldo diniego di ogni forma o principio di autoritarismo o totalitarismo". (La Stampa)

Il ricordo dei nostri cari, che la mattina del 29 giugno 1944 furono strappati per sempre da questa terra e dalle loro famiglie dalla ferocia nazifascista, è sempre vivido nel cuore di tutti noi. (LA NAZIONE)